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Cognitivismo

Jerome BrunerJeromer Brunner :"l'attività intellettuale, attraverso le sue categorie, dirige il processo percettivo e formula ipotesi sull'identità degli oggetti  ...... "
UlricNeisserUlric Neisseir a metà degli anni '60 dimostra sperimentalmente la labilità delle funzioni cognitive umane .

Nel 1967 afferma: "la psicologia cognitiva si occupa di tutti quei processi per mezzo dei quali l'input sensioriale viene trasformato, ridotto, elaborato, immagazzinato, recuperato ed infine utilizzato".  Scrive tra l'altro (1976) New look on perception pubblicazione che assegna il termine "cognitivismo"

Gerald Reicher

il paziente HMG
Il termine cognitivo designa, da un lato, un  gruppo specifico di processi psicologici  che sono quelli più strettamente legati alla  conoscenza; dall'altro, invece, non  designa un'area di problemi della  psicologia, ma un modo di studiare la  mente umana, un modo di fare psicologia  per cui si usa l'espressione ‘cognitivista’.Per il comportamentismol’oggetto della psicologia é ciò che è osservabile; esso descrive il comportamento in termini di stimolo-risposta, trattando ciò che sta nel mezzo come fosse una scatola nera e studia le leggi dell'apprendimento basandosi sull'idea dell'associazione tra gli stimoli e le risposte. La corrente più nota del comportamentismo è il famoso condizionamento operante o strumentale di Skinner.Il cognitivismoè partito dall'idea che questi modelli di apprendimento non fossero in grado di dare conto della complessità dei processi cognitivi. L'obiettivo della scienza psicologica consiste per il cognitivismo nel comprendere proprio ciò che avviene nella scatola nera, tra lo stimolo e la risposta. Ha inoltre considerato la mente umana come un sistema di elaborazione dell'informazione.Il cognitivismo moderno si chiama infatti  Human Information Processing’,  processamento dell'informazione da parte  dell'uomo.Una critica che si rivolge spesso al  cognitivismo è di aver sostituito la scatola  nera del comportamentismo, con altre  scatole nere più piccole:tuttavia, con questi modelli il cognitivismo è  in grado di analizzare un processo  mentale nei suoi gradini intermedi.Oltre allo studio della memoria e delle  immagini mentali, il cognitivismo si è  occupato di altri aspetti della mente  umana, quali la formazione dei concetti,  del linguaggio e il rapporto tra pensiero e  linguaggio.Vygotskij, psicologo russo prematuramente  scomparso, nel suo libro “Pensiero e  linguaggio”, polemizza con la corrente  comportamentista in auge negli anni  trenta.Considera l’apprendimento strettamente legato alla crescita del linguaggio.La comunicazione verbale è considerata un mezzo per lo sviluppo cognitivo e la “costruzione della mente”.Comunicazione e processi di apprendimento  sono correlati. Le funzioni psico-intellettive  sono viste prima come attività sociali  (inter-psichiche)   e poi come attività  individuali (intra-psichiche).Il linguaggio è lo strumento di mediazione/comunicazione fra l’individuo e l’ambiente che lo circonda. Il cognitivismo ha dimostrato che noi riconosciamo la parola  e non i singoli  caratteri.Il cognitivismo ha creato dei modelli in grado di evidenziare quando il processo avviene dal basso, cioè dai dati verso le categorie, o dall'alto dalle categorie ai dati.Il cognitivismo ha  accantonato il problema della coscienza e in tal senso è proceduto nello studio della psiche in modo scientifico.Si suppone che i processi di elaborazione dell'informazione non siano consapevoli: si suppone, cioè, che noi non siamo in grado di conoscere le regole mediante le quali elaboriamo le informazioni in entrata nel nostro sistema conoscitivo.Gran parte dei processi cognitivisono di tipo inconscio, sono cioè processi  ‘silenti o taciti’.Il cognitivismo, concependo la mente in  termini di processo e di informazione,  consente di dar conto anche di altri tipi di  processi che vanno dalla motivazione alla  teoria degli scopi, della decisione e della  pianificazione: oggi è possibile studiare  anche i processi emotivi.La mente è un elaboratore di rappresentazioni. Per questo motivo il computer, un sistema che elabora trasforma e lavora con simboli e strutture simboliche, è stato usato come modello della mente umana.John Searleha contrastato molto l'idea che un computer  possa avere un' attività mentale,  attraverso la famosa obiezione della  stanza cinese.

Cognitivismo

La psicologia cognitiva si occupa di tutti i processi per mezzo dei quali l’input sensoriale viene trasformato, ridotto, elaborato, immagazzinato, recuperato ed infine utilizzato (Neisser 1967)

Un testo molto di moda all'inizio del XX secolo nello studio della psicologia negli Stati Uniti fu Behaviorism di John B. Watson (1924) Il tema centrale del libro era costituito da un'opzione metodologica: quella di costruire una psicologia fondata unicamente sul COMPORTAMENTO MANIFESTO, cioè su quanto del comportamento di una persona può venire osservato direttamente, da cui seguì il cosidetto comportamentismo che si limitava a misurare risposte a stimoli in quanto osservabili.

 Il cognitivismo invece fece riemergere quanto il comportamentismo aveva respinto e ripropose l'IMPORTANZA DI COMPRENDERE CIO' CHE NON E' OSSERVABILE ovvero le trasformazioni subite dall'informazione nel corso degli eventi fra stimolo e risposta e in tal senso dal punto di vista metodologico il cognitivismo, misurando ciò che non è direttamente osservabile si dissocia dal comportamentismo creando una corrente teoretica e metodologica a sè stante.

George Miller (1956) dimostrò che la LIMITATA CAPACITA' della memoria a breve termine è responsabile dei limiti di prestazione in una grande varietà di compiti E QUESTA LIMITATEZZA NON E' OSSERVABILE MA DIMOSTRABILE quindi dal punto di vista metodologico seppur si tratta di approcci completamente diversi troviamo maggiore affinità con lo studio di materiale non osservabile quale quello onirico (Freud) piuttosto che con il comportamentismo.

Nel 1958 Donald Broadbent teorizzò il modello del filtro applicato ai compiti di ascolto selettivo in quanto era evidente che due messaggi presentati simultaneamente a un orecchio fossero difficilmente percepibili vi era pertanto un'alternanza d'ascolto e una ricostruzione a posteriori distorta ma percepita come esatta dall'ascoltatore.

In questo caso per il comportamentismo il "comportamento osservabile" sarebbe la convinzione di esattezza dell'ascoltatore cosa molto diversa da quanto il cognitivismo si proponeva di studiare.