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Mantova e Architettura riflessioni sulla bellezza.

Quando si parla di bellezza di cosa si parla?

La bellezza a mio parere è una qualità spirituale che può estrinsecarsi in un manufatto concreto tangibile, ma non può mai essere una qualità materiale.

La bellezza non occupa, non distrugge, non ha bisogno di fare marketing di se stessa, non è narcisistica, in un certo senso ha qualità etiche se per etica si intende una specie di armonia come un insieme di accordi musicali che non producono dissonanze, la bellezza non è regolamentativa, necessita di una libertà piena che non è informale, debosciata, ma “etica” armonica.

La bellezza è come un fiore che sboccia su una gronda, incurante del contesto, se il contesto è brutto, e attira spontaneamente a se l’attenzione di tutti, non ha bisogno di avere cornici in cui viene decantata, attira spontaneamente, non ha bisogno di strategie comunicative per essere riconosciuta, non ha bisogno di festival dell’architettura.

La bellezza non dialoga con la bruttezza, ma nemmeno la distrugge, semplicemente la ignora per non farsi fagocitare dalla sua prepotenza.

La bellezza architettonica unisce il bello all’utile, necessita di un atteggiamento di ascolto, di cura, di immaginazione circa le persone che utilizzeranno quegli spazi, di rispetto, di amore e di verità.

La bellezza architettonica non può mai essere una linea che separa, ma solo linee che uniscono, confini che proteggono ma non separano, confini che predispongono contatti sociali ma non li obbligano, confini che non separano il cielo dalla terra, ma permettono “alla terra” di scegliere liberamente se esporsi o meno al cielo.

La bellezza architettonica non può essere affaristica, il business architettonico ha creato spazi orrendi di cementificazione che sono esattamente il contrario della bellezza.

La bellezza non può essere una prigione di cemento armato, da cui espellere la natura, piante fiori animali, perché la natura è la più grande e principale maestra di bellezza, non esiste migliore docente di bellezza di una natura che si estrinseca nello spazio e nel concreto tangibile, parlando allo spirito senza usare parole.

La bellezza architettonica non si autoesalta nelle archistar, e non può derivare dall’applicazione di norme avulse dagli obiettivi per cui sono nate, la bellezza non è aggressiva, non è militare, non è prepotente, ne invadente, non è autoritaria ma nemmeno lassa, è nell’etica dell’ascolto e del rispetto che si trova la bellezza, la bellezza è libertà senza disordine.

Ma……M.A. Mantova Architettura quali messaggi invece veicola? Certamente non condivide in mio punto di vista…..

Pensiero critico alla riscossa.

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