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articolo blog orsitrentino.wordpress.com-I veri esperti del progetto orsi in trentino? Manipolatori della comunicazione e delle opinioni sociali.

Come rendere accettabile l’idea di poter uccidere animali selvatici quando e come  si vuole e con denaro pubblico.

Queste tecniche si basano sulla “Finestra di Overton”. (un sociologo americano)

il processo è in sei passaggi.

Uccidere un orsa con cuccioli 

Stadio 0 : in questo stadio il problema non è discusso e non è ammesso dalla gente, caso orsa Daniza milioni di proteste a livello internazionale.

è inaccettabile

scientificità – Stadio 1 : persone presentate come esperti e scienziati fanno dichiarazioni : es. alcuni orsi hanno caratteristiche genetiche che li portano a essere aggressivi e vanno uccisi.

Il problema non suscita più la medesima reazione di indignazione, e comincia ad articolarsi in diversi gradi.

inaccettabile ma con eccezioni

manipolazione linguistica – Stadio 2 : vengono create espressioni eleganti con l’obiettivo è di disconnettere il significato della parola dal suo contenuto nella coscienza sociale.  Orsi problematici, orsi dannosi. …La realtà viene elusa: es: assenza di adeguate risorse alimentari per gli orsi nei boschi, comportamenti aggressivi dell’uomo verso gli orsi (bracconaggio, sedazione per radiocollarizzazione ecc) mancanza di strutture di attraversamento (ponti verdi) per animali selvatici: per attraversare strade, ferrovie, autostrade, quindi facilmente si concentrano in alcune zone altrimenti verrebbero investiti.

inizia a diventare accettabile

utilità economica– Stadio 3 : si afferma che il turismo, l’allevamento, l’agricoltura hanno danni a causa degli orsi, eludendo il fatto che non esistono recinti o recinti adatti agli gli orsi, non viene fatta adeguata informazione ai turisti sul comportamento da tenere nel caso si incontrasse un orso ecc…

inizia a essere sensato e razionalmente difensibile

personaggi famosi (testimonial) –Stadio 4 : si fa dire a personaggi famosi es Mesner che è giusto uccidere l’orso facendo comparire questo nei primi posti dei motori di ricerca.

diventa diffuso e socialmente accettabile

legalizzazione – Stadio 5 : es modifica 2015 protocolli PACOBACE si approvano in modo allargato (regioni, ministeri, governi, autonomie, enti di tutela) regolamentazioni totalmente in contrasto con gli obiettivi iniziali e con le direttive europee con il principio giuridico della DEROGA

introdotto a pieno titolo

distorsione etica verso un positivo politico.- Stadio 6 : in nome della principio di autonomia territoriale (autonomia del trentino) si diffonde l’idea che chi abita nel territorio conosce bene il problema eludendo il fatto che chi rappresenta il territorio è espressione minoritaria dell’idea che uccidere un orso quando crea un problema senza pensarci prima è eticamente scorretto.

totalmente accettato e indiscutibile

di Carla Foletto

 

admin

16 articolo blog orsitrentino.wordpress.com Fare reddito con le distorsioni regolamentative PACOBACE.

di: Otto Ark, Gloria Kolbe

Ora vediamo da dove parte questa modifica  che ottiene di sorvolare i principi delle direttive europee di tutela dell’orso e inserimento faunistico al fine di riequilibrare l’ecosistema

cui derivano finanziamenti cospicui per l’inserimento e la tutela dell’orso in trentino

Vista la nota Prot D334/193497 del 5/04/2013, trasmessa dalla Provincia Autonoma di Trento al Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare con la quale si rappresenta la necessità condivisa da tutte le Regioni e Provincie autonome interessate dalla presenza dell’orso firmatarie del sopra citato PACOBACE di apportare alcune modifiche a detto piano d’azione, con particolare riferimento agli orsi dannosi.

quindi siamo nel aprile del 2013 e questi sono i politici che hanno voluto dal 2013 al 2015 un inasprimento delle pene per gli orsi problematici fino alla loro uccisione.

Aprile 2013 Provincia di Trento, (Lorenzo Dellai centrosinistra) Ottobre 2013 Ugo Rossi questo articolo di giornale è riferito a un episodio dell’estate del 2014rossiIncidente

Provincia di Bolzano, (Durnwalder Alois SÜDTIROLER VOLKSPARTEI) ottobre 2013 Kompatscher Arno   sudtiroler  cui è stata inviata una petizione 

Friuli Venezia Giulia,  (Renzo Tondo centro destra) aprile 2013 Debora Serracchiani centrosinistra renziana a favore dell’abolizione della Costituzione Italiana (referendum)

Lombardia, (Roberto Formigoni centrodestra) febbraio 2013 Roberto Maroni lega nord (no comment è la formazione politica che meglio tutela gli interessi dei cacciatori)

si crea il problema di “sovrannumero orsi” per legittimare la caccia all’orso?

Veneto, (Giancarlo Galan centrodestra) 2015 Luca Zala lega nord

Ministero dell’Ambiente (Stefania Prestigiacomo Governo Berlusconi) febbraio 2014 Gianluca Galletti ha favorito la finta anestesia che portò all’uccisione dell’orsa Daniza per poi promuovere questa modifica al PACOBACE che permette l’uccisione di orsa che difende i propri cuccioli.

spiace dirlo ma la modifica per facilitare l’uccisione degli orsi arriva da una prevalenza di governatori di sinistra (a parte l’autonomia di Bolzano) sono tre su cinque (di cui due governatori regionali della Lega Nord) e un Ministro renziano.

La morte dell’orsa Daniza avvenne  nel settembre 2014.

In quell’occasione poiché sentimmo questa lamentela sugli orsi dannosi andammo a verificare sul posto, cioè facemmo diverse fotografie  ai casolari e alle zone attorno a Pinzolo, Val Rendena, Stenico e la siatuazione era questa:

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UN VERO RECINTO qui siamo a Stenico, un allevatore virtuoso, a protezione dagli orsi ha messo fino a otto giri di fili elettrificati, sono fili di plastica gialla che emettono delle scariche elettriche, è il modo corretto di mettere questo recinto, ma l’unico che abbiamo trovato, è vicino alla strada, quindi si può vedere bene passando con l’auto e però è a valle dove è improbabile che l’orso arrivi.

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qui siamo in val Rendena in pratica una recinzione inutile per un orso ma qui non ci sono animali.

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questo è il cancelletto che Daniza avrebbe rotto per entrare dove c’erano le pecore del sig Pellizzari cosa che le è costata l’uccisione, è chiaro che l’orso non può essere tenuto lontano con recinzioni in legno.

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qui sempre in val Rendena ci sono degli animali, un solo giro di filo elettrificato, l’orso può passare tranquillamente sotto il filo.

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sempre in val Rendena una mucca in tranquilla attesa che arrivi l’orso da sotto il filo elettrificato, il più delle volte senza che sia collegato alla corrente perché gli allevatori dicono che non vogliono perdere tempo a staccare la corrente per andare dalle bestie.

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qui stessa cosa recinti inutili perché l’orso riesce a rompere i recinti in legno.

Allora andiamo a vedere com’è il recinto dove un orsa è rinchiusa

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questo è il recinto dove è rinchiusa l’orsa in ferro robusto e elettrificato.

Quindi per tenere un orso rinchiuso sanno fare ottimi recinti per proteggere i capi di bestiame no ma perché?

Abbiamo molte altre foto, che dimostrano la mancanza di segnali che indichino la presenza dell’orso (foto del 2014)   l’essenziale è questo.

ecco le risposte che ci hanno fornito:

  • non metto il recinto perché qui non ci sono mai stati recinti e non è che perché hanno voluto l’orso lo mettiamo.
  • non mettono il recinto perché possono usufruire dei risarcimenti in caso di danni.
  • non metto il recinto perché costa troppo e la Provincia di Trento me ne paga solo una parte e allora che mi paghino i danni.
  • non metto il recinto perché l’orso lo rompe subito, un filo elettrificato non gli fa nulla ha il pelo lungo e secco la scossa nemmeno la sente se è affamato. Quelli della Provincia non capiscono niente fanno i tecnologici ma la realtà è diversa. (ecc

Concludendo a noi sembra che qui ci marcino tutti, abbiamo una nota trasmessa 5 mesi prima dell’uccisione dell’orsa Daniza, al Ministero dell’Ambiente per poter ottenere di uccidere l’orso anche se è un animale tutelato, abbiamo recinti inesistenti e allevatori che si lamentano dell’inadeguatezza dalla Provincia di Trento nel gestire l’introduzione dell’orso, abbiamo fiumi di risarcimenti concessi per danni al bestiame e alle coltivazioni senza che mai siano stati messi in atto dei controlli seri sulle misure di prevenzione (recinti). E infine abbiamo l’uccisione legittimata dal Ministero dell’Ambiente con la modifica del PACOBACE, uccisione di un orsa che attacca per difendere i suoi  cuccioli, procedura che in nessun posto (es Appennini) è ritenuta una procedura corretta.

 

admin

15 articolo blog orsitrentino.wordpress.com Il 70% dei trentini voleva l’orso.

di: Gloria Kolbe e Otto Ark

In questo articolo pubblicato il 14 agosto dalla BBC

Il wwf ritiene che si debba reintrodurre una specie precedentemente estinta solo  se la comunità locale accetta la specie.

sondaggi

i sondaggi sono stati due:

uno all’inizio, nel 1997, e l’altro nel 2003, tutti e due avevano raggiunto pareri positivi per circa il 70%.

I sondaggi avvenivano anche telefonicamente presso le abitazioni dei residenti.

Fra le motivazioni quella più gettonata era che avrebbero portato più turismo.

admin

14 articolo blog orsitrentino.wordpress.com Orsi affari per milioni e poi li possono uccidere per nulla.

di: Gloria Kolbe, Bear Law, Otto Ark.

Ad oggi dopo le modifiche del 2015, un orso può essere ucciso per futili motivi,

se si avvicina a un’abitazione (quindi anche nei boschi)

se si avvicina ai paesi o se entra in un paese,

se si nutre di frutti di una coltivazione, o di capi d’allevamento,

se attacca per difendere i cuccioli

o se attacca dopo essere stato molestato o provocato,

se entra in abitazioni anche frequentate saltuariamente. Come fa un orso a sapere che sono frequentate saltuariamente è un mistero.

Otto milioni di euro per un progetto che ha 50 orsi, l’uccisione di KJ2 ci è costata 160.000 euro e per motivi molto più blandi se ne possono andare in fumo altre centinaia di euro di contributi collettivi.

Ma andiamo con ordine:

L’uccisione dell’orsa mamma KJ2 è stata permessa da un documento qcn_32_orso_bruno approvato nel 2008 che elenca i comportamenti cosi detti problematici degli orsi

pericolositaOrsiPacobace

e le relative azioni: uccisione dell’animale, sorveglianza, costrizione in un recinto.

azioni

Il PUNTO R ORSA ATTACCA PER DIFENDERE I CUCCIOLI NON PREVEDE L’AZIONE K UCCISIONE

il 30 luglio 2015 viene modificato il documento

2015 pericolosità

 

NELL’ORDINANZA EMESSA DAL GOVERNATORE DELLA PROVINCIA DI TRENTO E’ STATO APPLICATO IL PUNTO: ORSA ATTACCA SENZA MOTIVO 

2008 DA CHI ERANO STATI DECISI I PROTOCOLLI SOPRACITATI.

pacobace

Pacobace è l’abbreviazione di

“Piano d’azione interregionale per la conservazione dell’orso bruno nelle Alpi centro-orientali ”

 è stato redatto da un tavolo tecnico interregionale costituito da:

Provincia di Trento, (Lorenzo Dellai centrosinistra)

Provincia di Bolzano, (Durnwalder Alois SÜDTIROLER VOLKSPARTEI)

Friuli Venezia Giulia,  (Renzo Tondo centro destra)

Lombardia, (Roberto Formigoni centrodestra)

Veneto, (Giancarlo Galan centrodestra)

Ministero dell’Ambiente (Stefania Prestigiacomo Governo Berlusconi)

e ISPRA Piero Genovesi 

è stato formalmente adottato dalle Amministrazioni territoriali coinvolte e approvato dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare con Decreto direttoriale n. 1810 del 5 novembre 2008.”

Coordinamento istituzionale Pier Luigi Fiorentino architetto)

Coordinatore Provincia di Trento Claudio Groff giurista.

Supervisione scientifica Piero Genovesi. Laurea Scienze Naturali Sapienza di Roma (1989 ) Dottorato in Biologia Evoluzionistica 1993)

Tecnico incaricato della stesura  Fraquelli Cristina veterinario

DA CHI SONO STATE DECISE LE MODIFICHE 2015 (MINISTRO AMBIENTE GALLETTI) CHE LEGITTIMANO AD UCCIDERE UN ORSO PER UN NON  NULLA ? MISTERO

APPENA LO VERREMMO A SAPERE VI AGGIORNEREMO.

 

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12 articolo blog orsitrentino.wordpress.com Le mamme orso uccise scatenano una lotta fra maschile arcaico e maschile evoluto.

In questo video vengono spiegati molto bene i punti della vicenda dell’orsa KJ2 era figlia di Kirke e Jose importati dalla Slovenia nel 1999

In una intervista su RadioRai3 del 31 luglio 2017 il coordinatore del progetto sull’introduzione degli orsi sulle alpi, che erano stati estinti : Claudio Groff al minuto 3.40 del file audio  (consiglio di ascoltarlo interamente dura circa 30 minuti)

racconta ciò che ha raccontato la persona che a metà luglio venne aggredita dall’orsa:

il signore ha visto l’orso corrergli incontro e fermarsi a qualche metro di distanza con fare minaccioso e aggressivo

  • questo è il tipico comportamento del  “finto attacco” di una mamma orsa che difende i propri cuccioli.

Questo signore è andato verso l’orso e gli ha dato una bastonata in testa e l’orso lo ha aggredito graffiandolo e mordendolo.

a provocare il finto attacco dell’animale potrebbe essere stata secondo Claudio Groff la percezione da parte dell’orsa di una minaccia alla prole.

L’intervista prosegue con Filippo Zibordi 

il quale sostiene che per poter parlare di ripopolamento è necessario avere molto più di 100 esemplari altrimenti si correrebbe di nuovo il rischio che si estinguano.

Dal punto di vista psico-sociale sulle vicende dell’uccisione dell’orsa Daniza nel 2014 e ora dell’orsa KJ2 si sono create come due correnti quella maschile che vede il proprio territorio come qualcosa da difendere anche dagli orsi, e quella femminile che vede la vita in particolare la vita dei cuccioli come qualcosa da tutelare a prescindere dalla specie cui appartengono.

E’ come se si scontrassero due modalità esistenziali-culturali opposte quella matrilineare e quella patrilineare.

Il gruppo matrilineare è costituito da animalisti, naturalisti, biologi, creativi e possono esserci donne o uomini fra i leader della protesta, ma il gruppo è costituito in prevalenza da donne  senza che questo precluda ampia attività anche da parte degli uomini,  gli strumenti principali che utilizzano sono la comunicazione, lo scambio sul web, manifestazioni molto creative e talvolta chiassose, tutti aspetti che rientrano nell’immaginario “procreativo” attribuito al femminile ma esercitabile da entrambi i sessi.

Il gruppo patrilineare è costituito da amministratori politici, giuristi, utilizzatori di tecnologie ingegneristiche e biologiche, cacciatori, in questo gruppo è più raro vedere delle donne, a cui sembra preclusa la possibilità di partecipare, e i maschi sono in netta preponderanza, gli strumenti principali che utilizzano sono più di tipo autoritaristico, ordinanze amministrative di uccisione orsi, ossessivi controlli tecnologici sugli orsi, regolamenti che via via si fanno sempre più restrittivi per gli orsi, sistematico controllo del territorio  boschivo. Sono intolleranti alle critiche che vedono come un qualcosa che ingiustamente pone delle ombre alla loro immagine ideale.

In sintesi la questione orso in trentino suscita nelle persone italiani e non, infatti è divenuta di portata internazionale, uno scontro socio-politico che vede nella ridefinizione del “maschile” una necessità di passare da modelli “testosteronici-istintivi” a modelli maschili “cooperativi” più evoluti, rispettosi della vita e verso un ideale antispecista che non sarà ne breve ne facile da affermare in un ottica di sviluppo armonico con l’ambiente naturale della specie vivente.

 

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10 articolo blog orsitrentino.wordpress.com Dove gli orsi vengono uccisi ci sono più aggressioni verso l’uomo.

E’ risaputo che dove gli orsi vengono uccisi, le aggressioni verso gli uomini aumentano, l’ex Governatore della Regione TN.A.A. Sudtirol in questo video afferma che (1.40 del video):

Io mi sono informato sugli orsi in Slovenia ci sono circa sei settecento orsi con dieci aggressioni all’anno di cui uno o due mortale questa è la media, in Ukraina sono molti di più e le aggressioni sono circa una trentina all’anno di cui tre quattro mortali

 

 

In Slovenia e Ukraina è molto diffuso il bracconaggio e la caccia all’orso, quindi non c’è da stupirsi  se ci sono aggressioni .

I cacciatori come l’ex Governatore della regione autonome TN A.A.S. ovviamente tirano l’acqua al proprio mulino e vogliono far credere che dipenda dal numero di orsi , ma in Slovenia e Ukraina se gli orsi sono di più anche i boschi sono più vasti.

In questo articolo si spiega come si organizzano i cacciatori riguardo le zone est europa Slovenia:

(…) quote di animali abbattibili in determinati periodi dell’anno.(..) attira molto i cacciatori italiani *e tedeschi. 

  • cosa c’è di più auspicabile che: poter cacciare l’orso in trentino, senza fare tutta quella strada per  andare in Slovenia; sarebbe anche più economico.

Il contenimento numerico di una specie se questo crea problemi alla popolazione non può avvenire con la caccia all’orso, perché questo aumenta il numero di aggressioni alle persone e l’ostilità dell’orso in generale, può avvenire  in modo differente ovvero tramite la sterilizzazione o lo spostamento in altre aree boschive degli orsi.

Chiaro l’approccio è totalmente diverso, la modalità di sterilizzazione andrebbe ponderata, e pensata in modo contingente e selettivo magari più verso un numero ristretto di maschi perché potrebbero essere aggressivi verso le orse femmine che, se sterilizzate non sono propense all’accoppiamento. Certamente una cosa che va ponderata accuratamente ma possibile, non è vero che gli orsi sterilizzati non sopravvivono nei boschi e comunque ci sarebbe un adattamento. Chiaro che l’accettabilità sociale da parte dei maschi umani, in trentino non sarà facile, in quanto questa pratica è affine a simboli di virilità, vedi articolo sulla dominanza.

Inoltre va ripensato l’ecosistema dal punto di vista naturistico, vanno previste piantagioni di piante selvatiche che servano da nutrimento per gli orsi.

Gli orsi possono essere allontanati dai centri abitati dalle guardie forestali con degli spari finti, come avviene in altri posti dove fin ora non hanno avuto bisogno di uccidere nessun orso.

Quello che sta avvenendo ora nella gestione orsi in trentino ha a che vedere con un idea magico infantile di una natura che fa tutto da sola e l’uomo va prende ciò che gli serve e se ne va,  incurante degli squilibri che questo modo approssimativo e semplicistico produce.

Anche un utilizzo eccessivo di tecnologia per controllare gli orsi può essere fonte di stress per gli orsi.

in questo video altro rapporto sociale con l’orso altro comportamento dell’orso

admin

9 articolo blog orsitrentino.wordpress.com Orsi-comportamenti sociali diversi Appennino-trentino

Nella tabella a destra K sta per uccisione dell’orso problematico, la tabella a dx si riferisce al progetto gestito dalla sola provincia autonoma del trentino e il documento è denominato Pacobace.

Nel progetto Life Arctos   

che riguarda lo stesso  progetto per il riequilibrio dell’ecosistema faunistico dell’Appennino e comprende tre regioni, non è prevista l’uccisione dell’orso, nel caso in cui l’orsa difenda i propri cuccioli.

Nel caso di KJ2,  anche se il comportamento reattivo e insofferente dell’orso era da ricondurre alla presenza dei cuccioli, sembra sia stato applicato il punto Q l’orso è ripetutamente segnalato in un centro residenziale il che permette ma solo in trentino  l’uccisione dell’orso.

Partiamo da un’ interessante ricerca fatta presso la popolazione del Namibia, (  che dimostra come nei confronti dei grossi predatori, possano svilupparsi dei comportamenti sociali di dominanza umana maschile verso l’animale selvatico, che conducono progressivamente ad atteggiamenti d’intolleranza e crudeltà fino a una vera e propria persecuzione verso quella specie di animale. Con conseguente estinzione.

Questi sono in sintesi i passaggi evidenziati nella ricerca:

  1. si differenziano , per dimostrare di essere superiori e dominanti Esempio-Trentino (es TN): l’uomo prima dell’orso,
  2.  esagerano le differenze e negano la comunanza biologica Es TN: vedono gli animalisti, che invece accentuano la comunanza, come dei disadattati o con problemi mentali.
  3. omogenizzano in stereotipi Es TN: KJ2 orsa pericolosa come la mamma Daniza, in realtà era figlia di un’altra orsa: Kirke (di circa 55kg di peso) e  del padre: Josè importati dalla Slovenia nel 1999.
  4. hanno comportamenti persecutori verso l’animale es TN: telecamere, collari, trappole, catture con anestetici.

 

qui il file PDF nel caso non funzionasse il link Ricerca Scientifica-Carnivores Colonization and Conflict A Qualitative Case Study on the Intersectional Persecution of Predators and People in Namibia

Ora è noto che a differenza dell’Appennino l’Associazione Cacciatori in trentino è numerosa, politicamente forte, e molti cacciatori sono presenti  nelle istituzioni, questo potrebbe influenzare l’orientamento delle loro decisioni.

E’ più probabile che lo stile cognitivo di un cacciatore si avvicini più a quello di una persona ostile verso gli animali e che possa assomigliare più allo stile: “persecutore” ( vedi ricerca) piuttosto che a quello di un operatore che faccia funzionare un ecosistema faunistico distrutto dalle generazioni precedenti.

In trentino usano codici per identificare orsi, nell’Appennino nomi, in trentino hanno un atteggiamento investigativo per controllare gli orsi attraverso l’identificazione del DNA, in Appennino quando arriva Gemma la birichina sono tutti sul balcone a guardarla, nessuno ovviamente si avvicina e si permette di molestarla,  l’orso non può essere disturbato perché è un orso.

stai zitta più gridate più s’innervosisce.

Anche l’atteggiamento dei media è molto differente rispetto i comportamenti poco desiderati degli orsi.

Gemma, ghiottona come non mai, è ricomparsa su un albero di ciliegie e le ha fatte fuori tutte.

E’ evidente che la risposta sociale verso gli orsi dell’Appennino è molto diversa rispetto al trentino

Forse che questi abitanti dell’Appennino hanno visto video istruttivi da cui hanno imparato che l’orsa più alzi il tono della voce più s’innervosisce? Non penso, è possibile però che il diverso modo con cui le persone del posto si approcciano alle visite degli orsi sia dovuto al differente modo con cui viene gestito il progetto e certamente contribuisce anche il modo con cui vengono date informazioni sugli orsi dai media locali, cui pare trasparire un certo alone asburgico: “lo ha deciso il Governatore allora significa che andava fatto”

Sta di fatto che di aggressioni e uccisioni di orsi nell’Appennino non si sente parlare mentre in trentino questo accade.

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8 articolo blog orsitrentino.wordpress.com Orsi trentino

Lista degli orsi trentini rinchiusi, deceduti o scomparsi

OTTO DEI DIECI ORSI SLOVENI IMPORTATI IN TRENTINO FRA IL 1999 E IL 2002 SONO DECEDUTI: IRMA, BRENTA, VIDA, MASUN, MAYA, JOZE, KIRKA, DANIZA.

Di seguito l’elenco degli orsi rinchiusi o morti (con annesse cause) dall’inizio del progetto ad oggi.

1) JJ2 (Alias ‘Lumpaz’)

SCOMPARSO
Arrivato in Engadina (Svizzera) nell’estate 2005, se ne sono perse le tracce.

2) JJ1 (Alias ‘Bruno’)

ABBATTUTO
Figlio di Jurka e Joze, abbattuto a fine 2006 in Baviera (Germania) e impagliato in un museo.

3) DJ3 (Alias ‘Aurora’)

CONFINATA
Catturata e tenuta a San Romedio (TN) nel giugno del 2007, trasferita a Casteller (TN) nell’aprile 2008.

4) Jurka

CONFINATA
Catturata e sterilizzata nell’ottobre 2007, prima a San Romedio (TN), poi dopo 10 mesi a Casteller (TN), dove però diventa silenziosa ed apatica. A seguito delle richieste da parte degli animalisti viene trasferita nel Parco alternativo per lupi e orsi della Foresta Nera in Germania.

5) JJ3

ABBATTUTO
Abbattuto nel 2008 all’età di 2 anni nel Cantone dei Grigioni in Svizzera.

6) KJ2G1

DECEDUTO PER ANNEGAMENTO IN SEGUITO AD ANESTESIA
Femmina di 2,5 anni, nipote di Jurka, morta annegata nel lago Molveno nel 2008 in seguito a telenarcosi. Colpita mentre cercava cibo nei cassonetti.

7) F11

CAUSE SCONOSCIUTE
Cucciolo di femmina di 3 / 4 mesi i cui resti sono stati rinvenuti in val Nambrone il 26 aprile 2012

8) JJ5

DECEDUTO IN SEGUITO AD ANESTESIA
Morto all’età di 6 anni, nel giugno 2012. Era stata piazzata una trappola a tubo nei boschi intorno a Monte Terlago. La mattina del 12 giugno la squadra della Provincia di Trento, composta da forestali e veterinari, era salita fino alla trappola in attesa dell’orso. Appena l’animale si era infilato nel tubo i veterinari lo avevano anestetizzato per marcarlo tramite radio collare GPS, come da protocollo del progetto. L’animale non si è più risvegliato.

9) M12 (Alias ‘Mico’)

INVESTITO DA UN’AUTO
Maschio di 3 anni, travolto e ucciso da un’auto nel giugno 2012 – Impagliato ed esposto al Museum Ladin Ursus Ladinicus di San Cassiano in Badia.

10) F10

CAUSE SCONOSCIUTE
Orsa di 2,5 anni, morta per cause sconosciute, è stata ritrovata il 20 settembre 2012 nei boschi sopra Caderzone (Val Rendena).

11) DJ1G1

CAUSE SCONOSCIUTE
Orso di 5,5 anni, rinvenuto morto il 22 ottobre 2012 in provincia di Sondrio per cause sconosciute.

12) M13

ABBATTUTO
Fratello di M12, abbattuto in Svizzera nel 2013.

13) M11 (Alias ‘Lorenzo’)

BRACCONAGGIO
Rimasto orfano viene allevato cresciuto ed alimentato da Alberto Staffella del Corpo forestale regionale Trentino. Rimesso in libertà viene ucciso ad opera di bracconieri nel 2013. Corpo mai ritrovato. Ma sembra che i trentini sappiano dove sia stato sepolto il corpo (Val di Gresti).

14) M14

INVESTITO DA UN’AUTO
Fratello di M12 e M13, investito nei pressi di Chiusa nel 2013, impagliato e conservato nel Museo di Scienze Naturali dell’Alto Adige a Bolzano.

15) MJ4 (Alias ‘Dino’)

ABBATTUTO
Dino rischiò di morire strozzato a causa del collare senza drop-off che gli era stato applicato per il monitoraggio. Frequentava l’altopiano di Asiago, scomparso dall’altopiano si vociferò fosse stato ucciso in Veneto e conservato in freezer per essere mangiato. Invece l’orso Dino è stato ucciso il 15 marzo 2013 a Vrhnika in Slovenia, a metà strada tra Postumia e Lubiana, nell’ambito degli abbattimenti consentiti dalle autorità locali. Si pensava che fosse malato di rabbia, dal momento che sbatteva il capo contro le case. Invece si comportava in questo modo in seguito a una ferita al collo: non fu mai reso noto chi o cosa causò tale ferita.

16) M2

BRACCONAGGIO
Padre dei cuccioli di Daniza, ucciso a fucilate nel settembre del 2013 all’età di circa 5 anni dagli abitanti della Val Rendena. Venne colpito alla zampa e poi abbattuto. I responsabili non sono mai stati trovati. L’articolo cui allego il link è raccapricciante testimonianza della mentalità degli abitanti della valle.

 

 

17) IDENTITA’ NON NOTA

CAUSE SCONOSCIUTE
Cucciolo trovato morto in val Ambiez il 14 maggio 2014.

 

18) IDENTITA’ NON NOTA

CAUSE SCONOSCIUTE
Orso trovato morto a Stenico il 4 settembre 2014.

 

19) DANIZA

ANESTESIA
Uccisa con anestetico il 11 settembre 2014.

STIMA PAT (2013)

STIMA (ricalcolata al 2014)

Di seguito l’elenco degli orsi SCOMPARSI dall’inizio del progetto ad oggi. DJ 2 non rilevato dal 2005
MJ3 non rilevato dal 2006

DJ3?? non rilevato dal 2008

Joze non rilevato dal 2009

F9 non rilevato dal 2009

KJ1G1 non rilevato dal 2010 M5 non rilevato dal 2010 DJ1 non rilevato dal 2011 M9 non rilevato dal 2013 F12 non rilevato dal 2013 M16 non rilevato dal 2013

Masun, Kirka, Vida, Maja dal 2007

DJ3G1 non rilevato dal 2008

GLI ORSI SCOMPARSI

JOZE

Proviene dalla Slovenia ed arriva in Trentino il 22 Maggio 2000, all’età di 5 -6 anni. Nel Luglio 2001 perde il radio collare e viene seguito tramite marca auricolare. Il 18 Novembre dello stesso anno anche la marca au- ricolare smette di trasmettere. Le attribuzioni di paternità, realizzate grazie alle analisi genetiche testimo- niano che tutti i cuccioli nati in Trentino fino al 2005 sono figli dello stesso padre (Joze): l’elevato grado di consanguineità costituisce una seria preoccupazione per lo sviluppo della popolazione (inbreeding depres- sion).

Ultimo avvistamento nel 2009.

……………..(?)………………

2017 KJ2 Uccisa con arma da caccia di precisione.

admin

3 articolo blog orsitrentino.wordpress.com KJ2 il progetto orsi in trentino dovrebbe essere gestito da persone estranee al trentino.

qui la petizione da firmare 

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Gruppo KJ2

Il progetto di ripopolamento di fauna selvatica fu voluto dalla Comunità Europea per riequilibrare gli ecosistemi, ma gestito dal trentino in modo esclusivamente affaristico per fare gli interessi di un piccolo gruppo di persone, prevalentemente cacciatori, che avrebbero voluto   trasformare (utilizzando denaro  pubblico), questo progetto in un progetto a propria misura, ovvero una riserva di caccia all’orso.

E’ un dibattito che si è aperto a livello internazionale con l’uccisione di Daniza.  A differenza di Abruzzo e Marche , (anche queste regioni  sono interessate da progetti di ripopolamento di fauna selvatica – orsi) dove hanno un diverso rispetto per la natura ( quando qualcuno del posto agisce, avvelenando orsi, intervengono localmente per fargli passare la voglia), in trentino invece stanno montando una “situazione di pericolosità” dell’orso, molestando orse con cuccioli, e questo porterebbe a poter sostenere che il numero di orsi sia eccessivo e che sarebbe utile aprire  stagioni di “caccia all’orso”, naturalmente gli animalisti dicono che in situazioni di evidente sovrannumero basterebbe sterilizzare per contenere il numero di esemplari,  che andrebbero spostati da valle più in alto dove non ci sono paesi e abitanti, che si potrebbero evitate sovraffollamenti di orsi in determinati posti, e altre soluzioni non cruente, ma i trentini si ostinano  a lasciare gli orsi a valle dove ci sono paesi e persone. E’ questa loro ostinazione che fa capire che a monte del problema potrebbe esserci cattiva fede e che stia prevalendo la posizione del “gruppo di cacciatori”, di cui farebbero parte, anche magistrati e politici del posto, chi ha emesso l’ordinanza di uccisione dell’orso è stato eletto anche con il voto di questo “gruppo cacciatori” che nelle valli del trentino è piuttosto consistente.

Quindi la domanda finale è: è giusto fare una riserva di caccia all’orso con i soldi pubblici? Oppure è più giusto proseguire con il progetto di riequilibrio dell’ecosistema  trentino spostando progressivamente gli orsi più in alto? E obbligando gli allevatori a fare recinzioni adatte a tutelare i loro animali (invece di chiedere sempre risarcimenti con soldi pubblici) ponendo delle barriere per evitare che gli orsi scendano a valle, aumentando la vegetazione a monte, che serve per il loro nutrimento (bacche di vario tipo)  infatti c’è anche questo problema i trentini spazzolano tutto (mirtilli funghi …) e gli orsi cercano progressivamente più a valle il cibo. In altre parole chiediamo che il progetto sia gestito o quanto meno severamente controllato con poteri decisionali, da persone che non siano del posto, perchè se il progetto a favore dell’ecosistema alpino viene gestito dai trentini questi fanno il loro esclusivo interesse e tornaconto a danno della collettività e degli orsi.

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