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Architetti tuttologi che decidono di questioni psicologiche.

E’ noto che ultimamente gli architetti sembrino un po’ come i medici, dei tuttologi che non si fanno alcuno scrupolo nel chiedere a chi magari abbia più competenze di loro.

Vorrei però contestualizzare ed esemplificare questa mia affermazione in modo che possa essere più comprensibile.

Mi è giunta notizia che ci sono delle scuole materne in cui i bagni per i bambini sono senza porte, ho verificato sul web se la cosa potesse essere vera e in effetti la cosa è stata confermata “le porte sono pericolose” il post è datato gennaio 2013, quindi 5 anni fa, spero che questo non significhi che da 5 anni sia considerato normale non mettere le porte nei bagni per i bambini delle materne!

in effetti questo tipo di porta può non essere la scelta migliore perché è fissa, nel caso un bambino inciampi sui propri stessi piedi, potrebbe lesionarsi, e in effetti la normativa del 1975 parla di porte scorrevoli, e quella del 1992 mi sembra che confermi.

Porte scorrevoli possibile non ci sia una soluzione architettonica più adeguata che eliminare le porte? Magari porte tipo oldwest che non sono proprio un’invenzione recentissima introvabile sul mercato. Si tratta di porte che a una minima spinta si spostano, magari se opportunamente imbottite il bambino che inciampasse sui suoi stessi passi, non si farebbe male a causa della porte ma a causa della durezza del pavimento, che volendo si può imbottire anche quello?

Ma perché insistere sul fatto che ci possono essere soluzioni architettoniche alternative all’eliminare le porte?

Ora io posso capire che verso le teorie freudiane ci sia stata una certa squalificazione  a seguito di seguaci della teoria che possono aver affermato cose insostenibili, ma questo non significa che “assieme all’acqua sporca si debba buttare il bambino”, la validità delle teorie psicoanalitiche sullo sviluppo libidico già dai primi anni di vita, ha avuto numerose conferme in campo psico diagnostico, pertanto, in attesa che si dimostri in modo incontrovertibile la sede neurologica dell’inconscio, io le porte dei bagni alle materne le terrei.

Vorrei ricordare anche che nel 2014, quindi non nel secolo scorso, alla luce delle recenti scoperte sulle neuro scienze nel libro:

Principi di neuroscienze. Eric R. Kandel, (che non è proprio uno qualunque ha ricevuto anche un premio nobel su studi che riguardano la memoria) ha affermato che le più recenti evidenze neuro scientifiche spiegano ampiamente la teoria psicoanalitica, che con Freud era ancora da considerare un intuizione non ancora dimostrata.

Detto questo però, capisco che gli architetti non abbiano competenze così sofisticate da comprendere la nocività psicoevolutiva, che può esserci, (per un bambino della materna),  nell’abolire le porte dei bagni magari per ragioni di sicurezza, quello che non comprendo però è perché gli architetti con tanta disinvoltura passino da campi a loro noti: materiali, statica, costruzione, a campi a loro non noti: psicologia del colore, benessere, abolizione di porte nelle materne… ecc.

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