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TECNOPSICOPATOLOGIE definizione di un disagio sociale..

 

esemplificazione di un algoritmo.

Con questo mio articolo vorrei porre l’attenzione su un modus mentale, molto diffuso, che deriva dall’uso eccessivo di tecnologia informatica.

Questo stile cognitivo in particolare è diffuso fra i nati: dall’inizio del ventunesimo secolo, cioè da quando la tecnologia informatica era disponibile fin dai primi anni di vita in varie forma e facilmente accessibile da tutti.

La tecnologia informatica utilizza un linguaggio algoritmico, questo è un linguaggio solo di tipo esecutivo, ogni successione permette qualche opzione e feedback al fine di arrivare all’esecuzione finale che la macchina garantisce, un calcolo matematico, un collegamento web, ecc… il tutto è mediato, nel rapporto uomo macchina, da elementi singoli (grafici o fonetici) che rappresentano il linguaggio umano, da ricordare che il linguaggio umano è per lo più appreso e non si trova biologicamente rappresentato nel dna o secondo altre ipotesi rappresentato solo in “potenza”.

Da queste premesse si evince che l’interazione uomo macchina, o interazione uomo – uomo mediato dalla macchina (esempio social network), permette solo alcuni tipi di ideazione e elude altri, nell’elusione sistematica si arriva a conclusioni soppressive di rappresentazioni ideiche come la rappresentazione della coscienza etica, dell’empatia, e della realtà non rappresentabile con il linguaggio quella empirica, che viene evocata dal linguaggio solo se a monte c’è stata una esperienza sensoriale (tangibile) della realtà.

Attenzione però, i contenuti che riguardano la coscienza etica, l’empatia, il principio di realtà, non sono scomparsi dal linguaggio strumentale (il linguaggio delle macchine, pc, cellulari) ma sono scomparsi dalla rappresentazione mentale delle persone (almeno in parte) in quanto non sostenuti dall’esperienza e dalla condivisione empirica di principi etici e empatici.

Il linguaggio algoritmico della tecnologia informatica, assicura simulazioni sempre più sofisticate di queste funzioni cognitive, ma di simulazioni si tratta e non di realtà mentale, quindi si trovano sempre nell’area linguistica e non nelle “aree non” linguistiche.

E qui è necessario precisare che il cervello non funziona prevalentemente in base a specificità funzionale di determinate aeree anatomiche, ma sulla base di collegamenti fra diverse aree e integrazione di diverse aree con trasmissioni di potenziali a velocità così elevate che nessuno strumento sarebbe in grado di rilevare, in altre parole RMN o TAC è più facile che offrano degli abbagli scientifici piuttosto che dei dati su cui poter fare deduzioni.

Ritornando alle simulazioni emotive e affettive che la tecnologia informatica offre, qui il punto va chiarito, si tratta di simulazioni disancorate dalla realtà empirica (esperienza) e pertanto SONO DELLE FINZIONI, non esistono sistemi a specchio (teoria dei neuroni a specchio) che garantiscono che un linguaggio algoritmico (matematico) si possa trasformare in linguaggio affettivo, emotivo, etico, il linguaggio matematico crea finzioni affettive, codificate in modo condiviso, che nulla hanno a che vedere con la realtà mentale che riguarda l’esperienza di relazioni fra persone, l’esperienza dell’interazione tangibile con la realtà naturale. Questo è lapalissiano provate a osservare la differenza in un concerto fra quello che appare sullo schermo e quello che potete vedere direttamente sul palco.

E’ su queste “finzioni simulative” che si svolgeranno le varie relazioni fra gruppi di persone, la mente già adattata al linguaggio algoritmico (per esempio i nativi digitali) produrrà simulazioni ovvero come in una rappresentazione teatrale le persone fingeranno empatia, etica, ma non avendo interiorizzato nulla di questo, mostreranno nel tempo delle risposte empatiche incoerenti, è solo dall’incoerenza empatica, etica e di coscienza della realtà naturale, che si può capire questo fenomeno.

Da queste considerazioni si evince che l’uso continuativo e prevalente di tecnologie informatiche riduce sensibilmente la rappresentazione mentale della coscienza, ossia del se, in altre parole tendono a scomparire EMPATIA ETICA PRINCIPIO DI REALTA’, avremo nella mente di queste persone delle simulazioni perfette di queste funzioni mentali ma la simulazione non è la realtà, quindi in contesti che richiedono risposte di tipo empatico etico o di analisi della realtà avremo delle risposte di finzione avulse dal contesto reale.

In altre parole stanno scomparendo empatia, etica, principio di realtà, con la conseguenza che i comportamenti saranno sempre più narcisistici, privi di vera empatia, di vero senso di responsabilità e di capacità di valutare le conseguenze reali delle proprie azioni sulla realtà, si tratta di vere e proprie psicopatologie per esempio sadismo, analfabetismo emotivo e affettivo, molto diffuse, ma il fatto che siano prevalenti non le rende meno psicopatologiche, il nazismo fu una psicopatologia condivisa molto diffusa su più nazioni (almeno Germania e Italia ) . Per concludere sottovalutare le TECNOPATOLOGIE oggi significa bruciare almeno tre prossime generazioni e spingerle verso un futuro poco piacevole.

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Psico architettura un esempio.

Mantova da Porto aperto a città fortezza chiusa.

Seguendo il corso del Rio, che si affaccia sul lago superiore, si arrivava nei secoli scorsi, a un Porto chiamato: Portazzolo, questo porto era antichissimo, e lo si trova nelle cartografie di Mantova già in epoca rinascimentale, all’ingresso del Rio sorgeva una Porta

Oggi vediamo dalle vedute satellitari, come i binari della ferrovia creino di fatto un muro divisorio,  lo stesso (1782-1866) che venne costruito come muro di cinta, a difesa dell’arsenale che derivava dalla soppressione del Convento francescano,   un secolo di dominazione austriaca,  dopo due secoli, influenza ancora questa parte della città, che prima era un porto quindi un luogo di apertura e scambio,  diventato poi un muro di cinta militare, quindi chiuso.

L’influenza architettonica sull’identità sociale è spesso sottovalutata, spesso sentiamo gli architetti dire che le montagne sono barriere naturali che influenzano la popolazione rendendola più introversa, come anche il mare che renderebbe più estroversi, ma  anche certo radicamento urbanistico e architettonico non è da meno. Non è possibile immaginare che un porto con tanto di navigabilità sul lago che indifferentemente viene trasformato in una barriera impenetrabile, con un muro prima e con dei binari dopo, non abbia alcun effetto sull’identità sociale di chi ci abita o lo frequenta.

qui si vede Porta Pradella e delle imbarcazioni

anche qui vediamo rappresentate diverse imbarcazioni.

La foto fa vedere come era via Pitentino, in fondo una “casa ponte” e altre abitazioni demolite per far posto ad ulteriori binari della ferrovia, siamo nel 1943, e da allora rimarrà questa barriera di binari che impediranno l’accesso al lago superiore, dopo aver soppresso non solo la chiesa di San Francesco rendendola un arsenale verrà mantenuta  anche la soppressione del porto Portazzolo sul lago superiore, simbolo di apertura e scambio. Nel 1945 la chiesa di San Francesco venne bombardata e forse anche alcune case adiacenti vennero danneggiate ma perché non ricostruirle? Perché “allargare il muro”?

Dobbiamo iniziare a riflettere su come e quanto l’ambiente urbanistico e architettonico influenza, non solo i comportamenti, ma anche le identità sociali e gli stati interni della mente, e sulla grande responsabilità che hanno sulla salute delle persone: i progettisti, i committenti, i pianificatori urbanistici.

 

 

 

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17 articolo blog orsitrentino.wordpress.com

L’orsa KJ2 durante la fase di cattura da parte dei forestali del Trentino sulle pendici del Bondone nel 2015.

Oltre che in Europa, sul piano nazionale, ha aggiunto l’assessore, «siamo al lavoro per definire il cosiddetto piano di gestione del lupo» ed «è in elaborazione una norma di attuazione che nelle situazioni di necessità concederà alla Provincia la facoltà di prelevare lupi e orsi». Per i grandi predatori, infatti, la competenza è statale e lo spazio di manovra della Provincia è più ridotto.

Quindi anche la provincia di Bolzano vede nella presenza di animali selvatici, un problema da risolvere solo con una più facile riduzione del numero. In questo caso di lupi.

Ma andiamo con ordine concentrandosi sul focus “perchè KJ2 avrebbe aggredito un anziano”. Da questo articolo si evince che non solo la popolazione orsi è sbilanciata a favore dei maschi che possono uccidere i cuccioli delle orse femmine, abbiamo anche branchi di lupi che possono minacciare la sopravvivenza dei cuccioli e non è raro vedere le orse con un solo cucciolo invece di tre.

Quindi cosa ci possiamo attendere da un ambiente così minaccioso per le orse femmine? Semplice, le femmine si spostano fra l’incudine (lupi e orsi maschi) e il martello (umani quindi ai confini dei paesi) nella speranza di non esserne colpite e ne consegue che sopravvivono solo gli orsi che si sanno difendere e che quindi, sono più aggressivi. Non serve uccidere l’orsa perché i cuccioli se sopravvivono non crescano con un esempio di comportamento predatorio verso le proprietà umane, o eliminare gli elementi che manifestamente mostrano aggressività o comportamento predatorio verso le proprietà umane, via via si formerà una popolazione di animali selvatici sempre più reattiva e facile all’attacco, fino all’estinzione della popolazione stessa ad opera dell’essere umano che nella gerarchia è quello con più capacità di eliminazione di altri esseri viventi. Quindi, non vanno modificate le norme europee, va cambiato a monte il “sistema sociale animale” che popola le montagne. Tra l’altro, fra le più antropizzate d’Europa.

È evidente che il modo con cui è stata gestita la tutela delle specie estinte è fallimentare, questi esperti di progetti di riequilibrio dell’ecosistema alpino hanno prodotto dei sistemi sbilanciati e squilibrati; ma e come può essere successo tutto questo? Semplice! è probabile che i cospicui finanziamenti abbiano attirato degli impostori piuttosto che persone in grado di comprendere un ecosistema e di gestirlo in modo equilibrato.

A questo punto a cosa servono tutte le consulenze di esperti e di etologi che la provincia di Trento dice di pagare se alla fine essi stessi sono parte del problema in quanto incapaci di prevedere situazioni che rendono gli orsi più aggressivi?

O ci dobbiamo accontentare delle loro versioni non argomentate, “a volte è così ogni tanto c’è un elemento aggressivo e va eliminato per salvare il progetto”?

Le valutazioni vanno fatte sui dati di fatto: le orse per proteggere i propri cuccioli sono costrette ad andare ai confini dei paesi, dove anziani con comportamenti incauti le provocano.

Quindi è mancata anche un’informazione capillare, in particolare verso le persone a rischio: gli anziani. Chi gestisce il progetto non ha capito che questa informazione doveva partire già quando un altro anziano, anni fa, aveva detto di aver preso a bastonate l’orso (venne intervistato in occasione dell’uccisione dell’orsa Daniza).

Concludendo con l’autoreferenza, il giustificazionismo e le ordinanze facili di eliminazione di orsi e lupi, avremo come risultato un’altra estinzione di animali selvatici e lo spreco di milioni di euro che erano stati destinati al riequilibrio dell’ecosistema alpino. Di solito quando le cose non funzionano si cambiano le persone invece che uccidere la fauna selvatica (distruggere e stravolgere nel tempo il progetto).

di Otto Ark.

PS: A proposito, anche la gestione della comunicazione mediatica di tipo menzognero e confusivo, non fa che alimentare ulteriore rabbia: KJ2 è stata uccisa una settimana prima del 12 agosto,

dicono, ad esempio, che KJ2 sia stata abbattuta una settimana fa, ma si è deciso di darne notizia alla vigilia di Ferragosto per mitigare la prevedibile rivolta degli animalisti.”

Anche qui sotto, un video pubblicato il 13 agosto 2017, dice che è stato in ospedale una settimana; l’aggredito cambia ancora versione dei fatti dicendo che prima l’orsa lo ha aggredito e poi si è difeso e non il contrario come aveva dichiarato al referente del progetto orsi in trentino.

Ecco la versione dell’uomo finito in pronto soccorso al Santa Chiara di Trento, dov’è rimasto per una settimana, dopo essere stato attaccato durante una passeggiata serale in un bosco del Trentino in compagnia del cane

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13 articolo blog orsitrentino.wordpress.com Intervista a Groff è stato un finto attacco.

In questo video vengono spiegati molto bene i punti della vicenda dell’orsa KJ2 era figlia di Kirke e Jose importati dalla Slovenia nel 1999

In una intervista su RadioRai3 del 31 luglio 2017 il coordinatore del progetto sull’introduzione degli orsi sulle alpi, che erano stati estinti : Claudio Groff al minuto 3.40 del file audio  (consiglio di ascoltarlo interamente dura circa 30 minuti)

racconta ciò che ha raccontato la persona che a metà luglio venne aggredita dall’orsa:

il signore secondo quanto riportato da Groff, ha visto l’orso corrergli incontro e fermarsi a qualche metro di distanza con fare minaccioso e aggressivo; questo è il tipico comportamento del  “finto attacco” di una mamma orsa che difende i propri cuccioli.
Questo signore poi è andato verso l’orso e gli ha dato una bastonata in testa e l’orso lo ha aggredito graffiandolo e mordendolo.

a provocare il finto attacco dell’animale potrebbe essere stata secondo Claudio Groff la percezione da parte dell’orsa di una minaccia alla prole.

L’intervista prosegue con Filippo Zibordi

il quale sostiene che per poter parlare di ripopolamento è necessario avere molto più di 100 esemplari altrimenti si correrebbe di nuovo il rischio che si estinguano.

di: Otto Ark

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11 articolo blog orsitrentino.wordpress.com Infine resta una cORSA

orsa-con-cuccioli1di: Una mORSA nel cuore

“Pensavo di farcela, almeno io…

Di sopravvivere alla crudeltà degli uomini.

Poi, la realtà, è arrivata con il rumore di un proiettile.

Meschino, silenzioso e preciso.

Ha lacerato tutto.

Mi è esplosa dentro, la morte, in miriadi di frammenti interni.

E mentre violento e ingiusto è arrivato il buio tetro della fine, avevo davanti agli occhi la luce di un nuovo daccapo: piccole orme, incredule, si sono fermate di getto al mio fianco; piccoli cuori impazziti mi palpitavano accanto, mentre il mio, in una sorda deflagrazione, mi esplodeva in petto, per non battere poi, mai più.
Si allontana incerta, nella trincea di boschi umidi, la corsa di quei passi filiali.

Voci e grida nemiche, si avvicinano correndo.

Odore di sudore, di polvere da sparo e giubilo, pervadono l’aria intorno, adesso.
Resta qui immobile, il mio corpo.

In un luogo così tremendamente ostile e alieno, che per un po’, avevo creduto essere casa.”

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4 articolo blog orsitrentino.wordpress.com Interviste giornalistiche sugli orsi e manipolazioni d’opinione.

di: Otto Ark

Ho appena ascoltato un video pubblicato il 15 agosto su youtube ( non riporto il link per non fargli ulteriore pubblicità) in cui il Presidente del trentino (PdTN) e altri esponevano le cose in modo avulso da spiegazioni contingenti e puntuali.

alcuni esempi:

PdTN: In tutto il mondo se un orso aggredisce gli esperti dicono che va ucciso. (generalizzazione)

In tutto il mondo dove?

Gli esperti quali?

La letteratura dice.. quale?

PdTN: Se mi aveste chiamato per parlare di un bambino ucciso da un orso la cosa sarebbe ben più grave, mi avete chiamato per l’uccisione di un orso non è così grave.

(suggestione)

Non è mai successo che un bambino fosse ucciso da un orso in trentino, perché fare di queste suggestioni?

Non è grave l’uccisione di un orso per lui che l’ha voluto, questo è scontato

L’ascia dimentica sempre ciò che l’albero ricorda.

PdTN: In trentino ci sono 50 orsi che sono gli unici che ci sono sulle alpi e vivono tutti in trentino è il progetto di ripopolamento più importante d’Europa.

(realtà parziale e falsata non è vero che gli orsi delle alpi sono tutti in trentino)

Tre anni, dopo la morte di Daniza avevate detto che erano 100, dove sono finiti gli altri 50?

Altro soggetto a favore di PdTN: le persone vivono fuori dalla realtà l’orso non è il peluche con cui vanno a letto.

(screditamento)

  • questa cosa di dire che la gente, quando non concorda con un comportamento, sia stupida, quindi screditarla è tipica delle persone autoritarie e narcisiste, se una persona pensa diversamente da te chiediti il perché.

Non vi tedio con le altre suggestioni verbali ma sia chiaro che:

-In trentino ricevono molti soldi pubblici per questo ripopolamento loro stessi dicono in questo video che ci sono più di cento di persone pagate per occuparsi degli orsi in trentino e che non hanno bisogno di altri esperti.

-Gli allevatori e gli agricoltori che tanto si lamentano che gli orsi sbranano le loro pecore (e per questo vengono risarciti con soldi pubblici) non mettono recinti o mettono recinzioni ridicole.

-Gli orsi sono stati collocati a valle fin dall’inizio probabilmente per motivi di attrazione turistica, inoltre non hanno sufficiente cibo nel bosco per alimentarsi, altrimenti non andrebbero a cercarlo nei casolari, mancano piante di bacche di cui si cibano e il poco che c’è viene preso dagli abitanti del posto (frutti di bosco, funghi).

-Se proprio pensano che gli orsi siano pericolosi potrebbero mettere delle zone di rispetto per gli orsi e recintarle tramite queste recinzioni fare in modo che gli orsi siano spinti ad andare a vivere sulle altitudini delle alpi dove vivevano prima, spostandosi quindi dai centri abitati.

– Se una persona si espone deliberatamente a un rischio molestando un orsa con dei cuccioli è definito COMPORTAMENTO INCAUTO la responsabilità di un comportamento incauto è di chi lo agisce.

 qui un link sulle più comuni fallacie ovvero manipolazioni verbali per condizionare l’opinione pubblica.

Grazie per l’attenzione CF

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2 articolo blog orsitrentino.wordpress.com da Life Ursus a Death Ursus.

tutto quello che si deve sapere sul Trentino e la sua politica_97324738_bearbodyitalyalamy

(20 agosto aggiornamento con tutti  gli orsi) di Gloria Kolber

Lista di tutti gli orsi uccisi in Trentino Lista degli orsi trentini rinchiusi, deceduti o scomparsi

OTTO DEI DIECI ORSI SLOVENI IMPORTATI IN TRENTINO FRA IL 1999 E IL 2002 SONO DECEDUTI: IRMA, BRENTA, VIDA, MASUN, MAYA, JOZE, KIRKA, DANIZA, KJ2.

Di seguito l’elenco degli orsi rinchiusi o morti (con annesse cause) dall’inizio del progetto ad oggi.

1) JJ2 (Alias ‘Lumpaz’)

SCOMPARSO
Arrivato in Engadina (Svizzera) nell’estate 2005, se ne sono perse le tracce.

2) JJ1 (Alias ‘Bruno’)

ABBATTUTO
Figlio di Jurka e Joze, abbattuto a fine 2006 in Baviera (Germania) e impagliato in un museo.

3) DJ3 (Alias ‘Aurora’)

CONFINATA
Catturata e tenuta a San Romedio (TN) nel giugno del 2007, trasferita a Casteller (TN) nell’aprile 2008.

4) Jurka

CONFINATA
Catturata e sterilizzata nell’ottobre 2007, prima a San Romedio (TN), poi dopo 10 mesi a Casteller (TN), dove però diventa silenziosa ed apatica. A seguito delle richieste da parte degli animalisti viene trasferita nel Parco alternativo per lupi e orsi della Foresta Nera in Germania.

5) JJ3

ABBATTUTO
Abbattuto nel 2008 all’età di 2 anni nel Cantone dei Grigioni in Svizzera.

6) KJ2G1

DECEDUTO PER ANNEGAMENTO IN SEGUITO AD ANESTESIA
Femmina di 2,5 anni, nipote di Jurka, morta annegata nel lago Molveno nel 2008 in seguito a telenarcosi. Colpita mentre cercava cibo nei cassonetti.

7) F11

CAUSE SCONOSCIUTE
Cucciolo di femmina di 3 / 4 mesi i cui resti sono stati rinvenuti in val Nambrone il 26 aprile 2012

8) JJ5

DECEDUTO IN SEGUITO AD ANESTESIA
Morto all’età di 6 anni, nel giugno 2012. Era stata piazzata una trappola a tubo nei boschi intorno a Monte Terlago. La mattina del 12 giugno la squadra della Provincia di Trento, composta da forestali e veterinari, era salita fino alla trappola in attesa dell’orso. Appena l’animale si era infilato nel tubo i veterinari lo avevano anestetizzato per marcarlo tramite radio collare GPS, come da protocollo del progetto. L’animale non si è più risvegliato.

9) M12 (Alias ‘Mico’)

INVESTITO DA UN’AUTO
Maschio di 3 anni, travolto e ucciso da un’auto nel giugno 2012 – Impagliato ed esposto al Museum Ladin Ursus Ladinicus di San Cassiano in Badia.

10) F10

CAUSE SCONOSCIUTE
Orsa di 2,5 anni, morta per cause sconosciute, è stata ritrovata il 20 settembre 2012 nei boschi sopra Caderzone (Val Rendena).

11) DJ1G1

CAUSE SCONOSCIUTE
Orso di 5,5 anni, rinvenuto morto il 22 ottobre 2012 in provincia di Sondrio per cause sconosciute.

12) M13

ABBATTUTO
Fratello di M12, abbattuto in Svizzera nel 2013.

13) M11 (Alias ‘Lorenzo’)

BRACCONAGGIO
Rimasto orfano viene allevato cresciuto ed alimentato da Alberto Staffella del Corpo forestale regionale Trentino. Rimesso in libertà viene ucciso ad opera di bracconieri nel 2013. Corpo mai ritrovato. Ma sembra che i trentini sappiano dove sia stato sepolto il corpo (Val di Gresti).

14) M14

INVESTITO DA UN’AUTO
Fratello di M12 e M13, investito nei pressi di Chiusa nel 2013, impagliato e conservato nel Museo di Scienze Naturali dell’Alto Adige a Bolzano.

15) MJ4 (Alias ‘Dino’)

ABBATTUTO
Dino rischiò di morire strozzato a causa del collare senza drop-off che gli era stato applicato per il monitoraggio. Frequentava l’altopiano di Asiago, scomparso dall’altopiano si vociferò fosse stato ucciso in Veneto e conservato in freezer per essere mangiato. Invece l’orso Dino è stato ucciso il 15 marzo 2013 a Vrhnika in Slovenia, a metà strada tra Postumia e Lubiana, nell’ambito degli abbattimenti consentiti dalle autorità locali. Si pensava che fosse malato di rabbia, dal momento che sbatteva il capo contro le case. Invece si comportava in questo modo in seguito a una ferita al collo: non fu mai reso noto chi o cosa causò tale ferita.

16) M2

BRACCONAGGIO
Padre dei cuccioli di Daniza, ucciso a fucilate nel settembre del 2013 all’età di circa 5 anni dagli abitanti della Val Rendena. Venne colpito alla zampa e poi abbattuto. I responsabili non sono mai stati trovati. L’articolo cui allego il link è raccapricciante testimonianza della mentalità degli abitanti della valle.

17) IDENTITA’ NON NOTA

CAUSE SCONOSCIUTE
Cucciolo trovato morto in val Ambiez il 14 maggio 2014.

18) IDENTITA’ NON NOTA

CAUSE SCONOSCIUTE
Orso trovato morto a Stenico il 4 settembre 2014.

19) DANIZA

ANESTESIA
Uccisa con anestetico il 11 settembre 2014.

STIMA PAT (2013)

STIMA (ricalcolata al 2014)

Di seguito l’elenco degli orsi SCOMPARSI dall’inizio del progetto ad oggi. DJ 2 non rilevato dal 2005
MJ3 non rilevato dal 2006

DJ3?? non rilevato dal 2008

Joze non rilevato dal 2009

F9 non rilevato dal 2009

KJ1G1 non rilevato dal 2010 M5 non rilevato dal 2010 DJ1 non rilevato dal 2011 M9 non rilevato dal 2013 F12 non rilevato dal 2013 M16 non rilevato dal 2013

Masun, Kirka, Vida, Maja dal 2007

DJ3G1 non rilevato dal 2008

GLI ORSI SCOMPARSI

JOZE

Proviene dalla Slovenia ed arriva in Trentino il 22 Maggio 2000, all’età di 5 -6 anni. Nel Luglio 2001 perde il radio collare e viene seguito tramite marca auricolare. Il 1

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1 articolo blog orsitrentino.wordpress.com Chi siamo?

 

Grandecarroicona

Un avvocato, un artista, una scienziata, una psicologa e un altoatesina  per il momento, se il gruppo si allarga ve lo faremo sapere….

Bear Law,

Un mOrso nel cuore,

Gloria Kolbe,

Viola Leon,

Otto Ark,

 

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Habit theory, frammenti in itinere.

Tornando sulla teoria dell’abitabilità energetica, partendo dalle ipotesi che: tempo e spazio siano rappresentazioni della “mente” e che in realtà non esistano, continuiamo con la nostra ipotesi che dopo la cosi detta “morte fisica” i “pacchetti energetici” di cui siamo costituiti mantengano una sorta di “identità energetica” ovvero la “persona” continua a permanere in altre dimensioni energetiche immateriali, quindi senza poter dimostrare nulla semplicemente optiamo per una scelta: l’energia ha una identità quindi una “soggettività” e questa permane nei processi di “cambiamento” dell’organizzazione energetica.

A questo punto dobbiamo prendere in considerazione il punto di vista religioso che afferma la stessa cosa: il soggetto dopo la morte continua ad esistere con la sua soggettività.

Se partiamo dall’idea che esista una soggettività, nella mia teoria allargata a animali, piante ecc…,(magari anche extraterrestri) ne consegue che esista una “libertà soggettiva”, ovvero la possibilità di scegliere verso una organizzazione energetica o un’altra (detto in altri ambiti anche: comportamento o libero arbitrio), pertanto la soggettività implica in sé la volontà.

Da ciò ne consegue una responsabilità soggettiva che nelle religioni è definita: colpa, karma…., a questo punto tale responsabilità soggettiva ci sarebbe solo nell’organizzazione energetica materiale (cosi detta durante la vita terrena) o anche in quella immateriale?

Le religioni si dividono sostanzialmente su tre fronti:

marcatamente regolamentative, quindi minima responsabilità ovvero solo la responsabilità di seguire o meno quanto indicato nei cosi detti testi sacri per esempio islamismo .
meno regolamentative e più orientate ad una antropizzazione divina e alla possibilità di accordarsi o contrattare con Dio, una qualche forma di perdono e possibilità di ricominciare da capo: per esempio cattolicesimo ed ebraismo.
Responsabilitative, ovvero “la colpa” ricadrebbe sul soggetto il quale o deve fare qualcosa per ripristinare un “organizzazione energetica” in modo riparativo e etico oppure “il destino” o karma gli permetterà di capire i suoi sbagli. Per esempio buddismo o altre interpretazioni del cristianesimo che non siano cattoliche.
Nella teoria abitazionale si opta per il punto c) in quanto è quello che meglio permette di sostenere l’ipotesi di una soggettività energetica permanente, e si sceglie senza poter dimostrare nulla, che tale responsabilità soggettiva, permane anche nelle dimensioni immateriali, ovvero il cosi detto libero arbitrio potrebbe esistere anche dopo la morte, in forma differente ovvero nelle altre dimensioni, cioè in quelle immateriali, mentre si estinguerebbe nella sola dimensione materiale.

Chiaro da questo ne derivano una serie di argomentazioni e affermazioni che si discostano sia dal punto di vista della scienza empirica occidentale sia dal punto di vista delle varie religioni, escluse alcune forme di buddismo che in realtà ipotizzano qualcosa del genere, ovvero che chi si libera dal karma possa intervenire nella dimensione materiale, ma nell’ottica buddista solo se ha raggiunto la cosi detta perfezione.

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Sull’illusione dello spazio

Continuando con la mia teoria “Habit theory” descritta in vari spazi web, in parte anche in questo blog vorrei affrontare la mia ipotesi che non solo il tempo è illusione ma anche lo spazio.

Nell’espressione identitaria energetica, che permane anche dopo la morte fisica del corpo, ipotizzo che il tempo in sè non esiste è solo l’elaborazione “psichica” del “movimento” energetico, ovvero esiste il movimento di energia, per esempio la rotazione della terra attorno al sole, che ogni identità energetica (umani, animali, vegetali ecc..) si rappresenta “psichicamente” come tempo. Questa rappresentazione è possibile in quanto l’espressione identitaria nei diversi insiemi (fisico/tangibile, mentale, spirituale..) in cui esistono le unità energetiche comunicanti e collegate fra loro e costituiscono identità energetiche anch’esse comunicanti fra loro, modifica la propria espressione energetica, ovvero viene percepito il cambiamento da uno stato all’altro (organizzazione energetica) ed è questo “cambiamento” che genera la rappresentazione del tempo.

Anche lo spazio, a mio parere, è una rappresentazione “psichica”, è possibile spiegare questo con una metafora: se ascoltiamo una musica le note possono essere più alte o più basse (frequenza maggiore o minore) possiamo rappresentarci le note su uno spartito musicale e assegnare alle note più intense (maggiore frequenza) una collocazione visivamente più in alto e a quelle di minore frequenza una collocazione visivamente più in basso dello spartito. Tale collocazione è solo una trasformazione psichica da un codice uditivo a un codice visivo: in altre parole diamo una spazialità al suono, se ascoltiamo una melodia possiamo visualizzare la collocazione spaziale delle note sullo spartito, anche se il suono non ha una spazialità. Nello stesso modo le unità energetiche possono assumere maggiore o minore intensità energetica (parlando dell’insieme tangibile/concreto) e la nostra “identità energetica” costruisce una collocazione spaziale che in realtà non esiste come non esiste il tempo ma abbiamo bisogno di considerarla come esistente in quanto essa stessa riferimento necessario, per poter modulare “il movimento-cambiamento” nell’insieme delle unità energetiche tangibili-sensoriali-concrete (pseudo concrete).

Quindi il passaggio cosi detto vita morte è una migrazione delle unità energetiche negli insiemi mentale/affettivo-spirituale il cui aumento dell’intensità energetica è relativo alla qualità intellettuale-spirituale, mentre nell’insieme “biologico-tangibile” è relativo alla rappresentazione collocativa dei riferimenti spazio-temporali che in realtà sono costruzioni necessarie ma non esistono.

Un esempio di realtà psichica e affettivo spirituale, senza spazio e tempo, possiamo sperimentarlo con l’attività onirica, penso che questo “stato” aspaziale e atemporale permanga dopo la morte, e poiché non esisterebbe spazio e tempo il “numero” delle identità energetiche potrebbe essere infinito, in altri termini il concetto di numerabilità in una realtà ipoteticamente senza spazio e senza tempo non ha senso.

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