Come rendere accettabile l’idea di poter uccidere animali selvatici quando e come si vuole e con denaro pubblico.
Queste tecniche si basano sulla “Finestra di Overton”. (un sociologo americano)
il processo è in sei passaggi.
Uccidere un orsa con cuccioli
Stadio 0 : in questo stadio il problema non è discusso e non è ammesso dalla gente, caso orsa Daniza milioni di proteste a livello internazionale.
è inaccettabile
scientificità – Stadio 1 : persone presentate come esperti e scienziati fanno dichiarazioni : es. alcuni orsi hanno caratteristiche genetiche che li portano a essere aggressivi e vanno uccisi.
Il problema non suscita più la medesima reazione di indignazione, e comincia ad articolarsi in diversi gradi.
inaccettabile ma con eccezioni
manipolazione linguistica – Stadio 2 : vengono create espressioni eleganti con l’obiettivo è di disconnettere il significato della parola dal suo contenuto nella coscienza sociale. Orsi problematici, orsi dannosi. …La realtà viene elusa: es: assenza di adeguate risorse alimentari per gli orsi nei boschi, comportamenti aggressivi dell’uomo verso gli orsi (bracconaggio, sedazione per radiocollarizzazione ecc) mancanza di strutture di attraversamento (ponti verdi) per animali selvatici: per attraversare strade, ferrovie, autostrade, quindi facilmente si concentrano in alcune zone altrimenti verrebbero investiti.
inizia a diventare accettabile
utilità economica– Stadio 3 : si afferma che il turismo, l’allevamento, l’agricoltura hanno danni a causa degli orsi, eludendo il fatto che non esistono recinti o recinti adatti agli gli orsi, non viene fatta adeguata informazione ai turisti sul comportamento da tenere nel caso si incontrasse un orso ecc…
inizia a essere sensato e razionalmente difensibile
personaggi famosi (testimonial) –Stadio 4 : si fa dire a personaggi famosi es Mesner che è giusto uccidere l’orso facendo comparire questo nei primi posti dei motori di ricerca.
diventa diffuso e socialmente accettabile
legalizzazione – Stadio 5 : es modifica 2015 protocolli PACOBACE si approvano in modo allargato (regioni, ministeri, governi, autonomie, enti di tutela) regolamentazioni totalmente in contrasto con gli obiettivi iniziali e con le direttive europee con il principio giuridico della DEROGA
introdotto a pieno titolo
distorsione etica verso un positivo politico.- Stadio 6 : in nome della principio di autonomia territoriale (autonomia del trentino) si diffonde l’idea che chi abita nel territorio conosce bene il problema eludendo il fatto che chi rappresenta il territorio è espressione minoritaria dell’idea che uccidere un orso quando crea un problema senza pensarci prima è eticamente scorretto.
totalmente accettato e indiscutibile
di Carla Foletto
di: Otto Ark, Gloria Kolbe
Ora vediamo da dove parte questa modifica che ottiene di sorvolare i principi delle direttive europee di tutela dell’orso e inserimento faunistico al fine di riequilibrare l’ecosistema
cui derivano finanziamenti cospicui per l’inserimento e la tutela dell’orso in trentino
Vista la nota Prot D334/193497 del 5/04/2013, trasmessa dalla Provincia Autonoma di Trento al Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare con la quale si rappresenta la necessità condivisa da tutte le Regioni e Provincie autonome interessate dalla presenza dell’orso firmatarie del sopra citato PACOBACE di apportare alcune modifiche a detto piano d’azione, con particolare riferimento agli orsi dannosi.
quindi siamo nel aprile del 2013 e questi sono i politici che hanno voluto dal 2013 al 2015 un inasprimento delle pene per gli orsi problematici fino alla loro uccisione.
Aprile 2013 Provincia di Trento, (Lorenzo Dellai centrosinistra) Ottobre 2013 Ugo Rossi questo articolo di giornale è riferito a un episodio dell’estate del 2014
Provincia di Bolzano, (Durnwalder Alois SÜDTIROLER VOLKSPARTEI) ottobre 2013 Kompatscher Arno sudtiroler cui è stata inviata una petizione
Friuli Venezia Giulia, (Renzo Tondo centro destra) aprile 2013 Debora Serracchiani centrosinistra renziana a favore dell’abolizione della Costituzione Italiana (referendum)
Lombardia, (Roberto Formigoni centrodestra) febbraio 2013 Roberto Maroni lega nord (no comment è la formazione politica che meglio tutela gli interessi dei cacciatori)
si crea il problema di “sovrannumero orsi” per legittimare la caccia all’orso?
Veneto, (Giancarlo Galan centrodestra) 2015 Luca Zala lega nord
Ministero dell’Ambiente (Stefania Prestigiacomo Governo Berlusconi) febbraio 2014 Gianluca Galletti ha favorito la finta anestesia che portò all’uccisione dell’orsa Daniza per poi promuovere questa modifica al PACOBACE che permette l’uccisione di orsa che difende i propri cuccioli.
spiace dirlo ma la modifica per facilitare l’uccisione degli orsi arriva da una prevalenza di governatori di sinistra (a parte l’autonomia di Bolzano) sono tre su cinque (di cui due governatori regionali della Lega Nord) e un Ministro renziano.
La morte dell’orsa Daniza avvenne nel settembre 2014.
In quell’occasione poiché sentimmo questa lamentela sugli orsi dannosi andammo a verificare sul posto, cioè facemmo diverse fotografie ai casolari e alle zone attorno a Pinzolo, Val Rendena, Stenico e la siatuazione era questa:
UN VERO RECINTO qui siamo a Stenico, un allevatore virtuoso, a protezione dagli orsi ha messo fino a otto giri di fili elettrificati, sono fili di plastica gialla che emettono delle scariche elettriche, è il modo corretto di mettere questo recinto, ma l’unico che abbiamo trovato, è vicino alla strada, quindi si può vedere bene passando con l’auto e però è a valle dove è improbabile che l’orso arrivi.
qui siamo in val Rendena in pratica una recinzione inutile per un orso ma qui non ci sono animali.
questo è il cancelletto che Daniza avrebbe rotto per entrare dove c’erano le pecore del sig Pellizzari cosa che le è costata l’uccisione, è chiaro che l’orso non può essere tenuto lontano con recinzioni in legno.
qui sempre in val Rendena ci sono degli animali, un solo giro di filo elettrificato, l’orso può passare tranquillamente sotto il filo.
sempre in val Rendena una mucca in tranquilla attesa che arrivi l’orso da sotto il filo elettrificato, il più delle volte senza che sia collegato alla corrente perché gli allevatori dicono che non vogliono perdere tempo a staccare la corrente per andare dalle bestie.
qui stessa cosa recinti inutili perché l’orso riesce a rompere i recinti in legno.
Allora andiamo a vedere com’è il recinto dove un orsa è rinchiusa
questo è il recinto dove è rinchiusa l’orsa in ferro robusto e elettrificato.
Quindi per tenere un orso rinchiuso sanno fare ottimi recinti per proteggere i capi di bestiame no ma perché?
Abbiamo molte altre foto, che dimostrano la mancanza di segnali che indichino la presenza dell’orso (foto del 2014) l’essenziale è questo.
ecco le risposte che ci hanno fornito:
Concludendo a noi sembra che qui ci marcino tutti, abbiamo una nota trasmessa 5 mesi prima dell’uccisione dell’orsa Daniza, al Ministero dell’Ambiente per poter ottenere di uccidere l’orso anche se è un animale tutelato, abbiamo recinti inesistenti e allevatori che si lamentano dell’inadeguatezza dalla Provincia di Trento nel gestire l’introduzione dell’orso, abbiamo fiumi di risarcimenti concessi per danni al bestiame e alle coltivazioni senza che mai siano stati messi in atto dei controlli seri sulle misure di prevenzione (recinti). E infine abbiamo l’uccisione legittimata dal Ministero dell’Ambiente con la modifica del PACOBACE, uccisione di un orsa che attacca per difendere i suoi cuccioli, procedura che in nessun posto (es Appennini) è ritenuta una procedura corretta.
di: Gloria Kolbe e Otto Ark
In questo articolo pubblicato il 14 agosto dalla BBC
Il wwf ritiene che si debba reintrodurre una specie precedentemente estinta solo se la comunità locale accetta la specie.
i sondaggi sono stati due:
uno all’inizio, nel 1997, e l’altro nel 2003, tutti e due avevano raggiunto pareri positivi per circa il 70%.
I sondaggi avvenivano anche telefonicamente presso le abitazioni dei residenti.
Fra le motivazioni quella più gettonata era che avrebbero portato più turismo.
di: Gloria Kolbe, Bear Law, Otto Ark.
Ad oggi dopo le modifiche del 2015, un orso può essere ucciso per futili motivi,
se si avvicina a un’abitazione (quindi anche nei boschi)
se si avvicina ai paesi o se entra in un paese,
se si nutre di frutti di una coltivazione, o di capi d’allevamento,
se attacca per difendere i cuccioli
o se attacca dopo essere stato molestato o provocato,
se entra in abitazioni anche frequentate saltuariamente. Come fa un orso a sapere che sono frequentate saltuariamente è un mistero.
Otto milioni di euro per un progetto che ha 50 orsi, l’uccisione di KJ2 ci è costata 160.000 euro e per motivi molto più blandi se ne possono andare in fumo altre centinaia di euro di contributi collettivi.
Ma andiamo con ordine:
L’uccisione dell’orsa mamma KJ2 è stata permessa da un documento qcn_32_orso_bruno approvato nel 2008 che elenca i comportamenti cosi detti problematici degli orsi
e le relative azioni: uccisione dell’animale, sorveglianza, costrizione in un recinto.
Il PUNTO R ORSA ATTACCA PER DIFENDERE I CUCCIOLI NON PREVEDE L’AZIONE K UCCISIONE
il 30 luglio 2015 viene modificato il documento
NELL’ORDINANZA EMESSA DAL GOVERNATORE DELLA PROVINCIA DI TRENTO E’ STATO APPLICATO IL PUNTO: ORSA ATTACCA SENZA MOTIVO
2008 DA CHI ERANO STATI DECISI I PROTOCOLLI SOPRACITATI.
Pacobace è l’abbreviazione di
“Piano d’azione interregionale per la conservazione dell’orso bruno nelle Alpi centro-orientali ”
è stato redatto da un tavolo tecnico interregionale costituito da:
Provincia di Trento, (Lorenzo Dellai centrosinistra)
Provincia di Bolzano, (Durnwalder Alois SÜDTIROLER VOLKSPARTEI)
Friuli Venezia Giulia, (Renzo Tondo centro destra)
Lombardia, (Roberto Formigoni centrodestra)
Veneto, (Giancarlo Galan centrodestra)
Ministero dell’Ambiente (Stefania Prestigiacomo Governo Berlusconi)
è stato formalmente adottato dalle Amministrazioni territoriali coinvolte e approvato dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare con Decreto direttoriale n. 1810 del 5 novembre 2008.”
Coordinamento istituzionale Pier Luigi Fiorentino architetto)
Coordinatore Provincia di Trento Claudio Groff giurista.
Supervisione scientifica Piero Genovesi. Laurea Scienze Naturali Sapienza di Roma (1989 ) Dottorato in Biologia Evoluzionistica 1993)
Tecnico incaricato della stesura Fraquelli Cristina veterinario
DA CHI SONO STATE DECISE LE MODIFICHE 2015 (MINISTRO AMBIENTE GALLETTI) CHE LEGITTIMANO AD UCCIDERE UN ORSO PER UN NON NULLA ? MISTERO
APPENA LO VERREMMO A SAPERE VI AGGIORNEREMO.
Su un giornale locale del trentino oggi compare un articolo di uno zoologo il quale sostiene che i cuccioli dell’orsa uccisa la sera del 14 agosto 2017, sono due e sono nati a gennaio, quindi non hanno passato il primo loro letargo con la madre .
Questi cuccioli spiega lo zoologo non hanno imparato a trovare una tana per trascorrere il lungo tempo del letargo, non avranno una guida che potrà spiegare loro i meccanismi del letargo, e come sistemare la tana, quindi la loro sopravvivenza è a rischio.
Un dipendente provinciale TN che si occupa di fauna minimizza il parere dello zoologo e sostiene che hanno una probabilità del 50% di sopravvivere.
Poiché i cuccioli dell’orsa uccisa fanno parte della popolazione degli orsi delle Alpi, questo potrebbe significare che l’ordinanza di uccisione dell’orsa è inadempiente circa l’art 16 della Direttiva Habitat che prevede deroghe :
art 16
1. 1. A condizione che non esista un’altra soluzione valida e che la deroga non pregiudichi il mantenimento, in uno stato di conservazione soddisfacente, delle popolazioni della specie interessata nella sua area di ripartizione naturale
di Otto Ark e Gloria Kolbe
di: Bear Law
Vi invito a guardare le due tabelle. Quella a sinistra riguarda l’orso dell’Appennino e quella a destra l’orso del Trentino…
stesso comportamento, diversa pericolosità, diverso piano d’intervento…
ad esempio orsa che attacca per difendere la prole (Daniza Kj2) per l’orsa dell’Appennino ci si accontenta di fare SORVEGLIANZA e INFORMAZIONE… mentre per quella del Trentino si prevede la CATTURA PER CAPTIVAZIONE PERMANENTE o L’ABBATTIMENTO!
O nell’Appennino sono dei pazzi sciagurati che lasciano in giro gli orsi pericolosissimi o in Trentino sono psicotici paranoici che li ammazzano stecchiti…
Aggiungo un dettaglio non trascurabile: per una situazione che nell’Appennino non è considerata nemmeno blandamente pericolosa in Trentino oltre a procedere con cattura o abbattimento utilizzano l’ORDINANZA CONTINGIBILE E URGENTE così da eludere la procedura prevista dal Pacobace che prevede il necessario parere ISPRA e del Ministero.
Mi sembra ci sia decisamente qualcosa che non quadra…. voi che dite????
Qui sotto potete commentare.
di: Otto Ark
Il Presidente della Provincia di TN (PdPTN) in un intervista del 15 agosto 2017, a un giornale locale dice che con l’ordinanza di uccisione dell’orsa trentina, uccisa il 14 agosto 2017, sera, ha rispettato la direttiva Habitat che trovate qui
abbiamo letto questa direttiva e abbiamo trovato una serie di indicazioni che semmai obbligano la tutela di specie protette fra cui gli orsi.
L’unico articolo che prevede deroghe è questo:
art 16
1. 1. A condizione che non esista un’altra soluzione valida e che la deroga non pregiudichi il mantenimento, in uno stato di conservazione soddisfacente, delle popolazioni della specie interessata nella sua area di ripartizione naturale, gli Stati membri *possono derogare alle disposizioni previste dagli articoli 12, 13, 14 e 15, lettere a) e b): (* quindi il Ministero )
(…)
2. c) nell’interesse della sanità e della sicurezza pubblica o per altri motivi imperativi di rilevante interesse pubblico, inclusi motivi di natura sociale o economica, e motivi tali da comportare conseguenze positive di primaria importanza per l’ambiente;
Però
a) un altra soluzione valida c’era, narcotizzare l’orsa e portarla assieme a Yurca che si trova in Germania ed è l’unico esemplare rimasto del primo gruppo di orsi che si è insediato attorno al 2000.
b) l’uccisione ha compromesso la conservazione soddisfacente dei due cuccioli dell’orsa (della popolazione della specie interessata).
c) l’interesse della sicurezza pubblica (eventuale attacco dell’orsa ) non prevede anche la garanzia di comportamenti incauti: picchiare l’orsa con un bastone, molestare un orsa con i cuccioli tenendo un cane libero.
Grazie per l’attenzione.
Gruppo KJ2
Il progetto di ripopolamento di fauna selvatica fu voluto dalla Comunità Europea per riequilibrare gli ecosistemi, ma gestito dal trentino in modo esclusivamente affaristico per fare gli interessi di un piccolo gruppo di persone, prevalentemente cacciatori, che avrebbero voluto trasformare (utilizzando denaro pubblico), questo progetto in un progetto a propria misura, ovvero una riserva di caccia all’orso.
E’ un dibattito che si è aperto a livello internazionale con l’uccisione di Daniza. A differenza di Abruzzo e Marche , (anche queste regioni sono interessate da progetti di ripopolamento di fauna selvatica – orsi) dove hanno un diverso rispetto per la natura ( quando qualcuno del posto agisce, avvelenando orsi, intervengono localmente per fargli passare la voglia), in trentino invece stanno montando una “situazione di pericolosità” dell’orso, molestando orse con cuccioli, e questo porterebbe a poter sostenere che il numero di orsi sia eccessivo e che sarebbe utile aprire stagioni di “caccia all’orso”, naturalmente gli animalisti dicono che in situazioni di evidente sovrannumero basterebbe sterilizzare per contenere il numero di esemplari, che andrebbero spostati da valle più in alto dove non ci sono paesi e abitanti, che si potrebbero evitate sovraffollamenti di orsi in determinati posti, e altre soluzioni non cruente, ma i trentini si ostinano a lasciare gli orsi a valle dove ci sono paesi e persone. E’ questa loro ostinazione che fa capire che a monte del problema potrebbe esserci cattiva fede e che stia prevalendo la posizione del “gruppo di cacciatori”, di cui farebbero parte, anche magistrati e politici del posto, chi ha emesso l’ordinanza di uccisione dell’orso è stato eletto anche con il voto di questo “gruppo cacciatori” che nelle valli del trentino è piuttosto consistente.
Quindi la domanda finale è: è giusto fare una riserva di caccia all’orso con i soldi pubblici? Oppure è più giusto proseguire con il progetto di riequilibrio dell’ecosistema trentino spostando progressivamente gli orsi più in alto? E obbligando gli allevatori a fare recinzioni adatte a tutelare i loro animali (invece di chiedere sempre risarcimenti con soldi pubblici) ponendo delle barriere per evitare che gli orsi scendano a valle, aumentando la vegetazione a monte, che serve per il loro nutrimento (bacche di vario tipo) infatti c’è anche questo problema i trentini spazzolano tutto (mirtilli funghi …) e gli orsi cercano progressivamente più a valle il cibo. In altre parole chiediamo che il progetto sia gestito o quanto meno severamente controllato con poteri decisionali, da persone che non siano del posto, perchè se il progetto a favore dell’ecosistema alpino viene gestito dai trentini questi fanno il loro esclusivo interesse e tornaconto a danno della collettività e degli orsi.