Aspetti di psicologia sociale della pandemia da cov2, in un ottica psico-dinamica.

Aspetti di psicologia sociale della pandemia da cov2, in un ottica psico-dinamica.

E’ necessario partire da una premessa per capire che la preponderanza del “principio maschile” è in realtà la vera minaccia del mondo, e non il cov2.

Il “principio fecondativo-maschile” versus quello “accrescitivo femminile” ha in sintesi le seguenti caratteristiche:

  • parte dal presupposto che “il proprio seme” si deve propagare il più possibile sul seme di altri maschi (principio di onnipotenza),
  • l’azione “fallica” si basa sul “principio di potere” individuale, potere che per affermarsi deve sconfiggere il “potere concorrente” di altri individui e di altre specie,
  • la “pulsione affermativa” della propria individualità concorre a oggettivare “la femmina” quale strumento passivo per l’espressione della propria potenza disconoscendo e alienando qualsiasi espressione soggettiva, nella cultura islamica ne abbiamo un esempio esplicito.
  • L’alienazione del ruolo del principio identitario femminile nell’educazione della prole, concorre a ridurre sino a quasi a zero, la parte affettiva-empatica dell’individuo, ne abbiamo un esempio esplicito nella cultura cinese, al fine di  trasformarlo verso un’identità (assenza di identità) marziale, che ne alimenta tratti di crudeltà, e che permette “al padre” di prolungare la propria “identità sociale” favorendo nella prole un comportamento distruttivo verso l’ambiente naturale e sociale, in modo che altre identità non possano affermarsi “principio di onnipotenza”.

Il sapere che meglio supporta il “principio fecondativo maschile” è individuabile, oltre che nel “sapere militare-addestramento e alienazione dell’io dell’individuo”, nella matematica in quanto conoscenza auto generata che non deve confrontarsi con nessuna realtà, ma piegare la realtà ai propri modelli razionali, ne sono un esempio la finanza, e l’ingegneria.

Il sapere che meglio supporta il “principio accrescitivo femminile” è individuabile oltre che nel “sapere pedagogico e psicologico maieuticamente affermativo di identità individuale”, anche nella biologia e nel sapere medico, in quanto conoscenza etero centrata sul fenomeno da osservare, nel rispetto reciproco delle varie individualità naturali e specie-specifiche.

In questo senso l’approccio femminile è il più adatto per affrontare il fenomeno cov2, e non è un caso che dove le nazioni sono governate da donne, il fenomeno è stato gestito meglio rispetto alle nazioni governate secondo “principi maschili” quali l’Italia, gli Stati Uniti, l’Inghilterra.

In altre parole un virus non va vinto, sterminato, rinchiuso, perché impedisce al “principio maschile di potenza” di essere l’unico ad affermarsi, ma va conosciuto, e ricondotto in un “sano principio eco-biologico” secondo ottiche di rispetto delle esistenze naturali e specie-specifiche, reciproche.

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