Yearly Archives:2020

C’era una volta il covid

Propongo un’ipotesi su come si sia creato il covid narrata sotto forma di fiaba al fine di semplificarla e renderla più agevole nella lettura.

C’era una volta una importante famiglia virale, la famiglia dei Sars, erano molto famosi in particolare negli allevamenti intensivi di maiali del sud est asiatico, dove proliferavano numerosi e in salute. Un giorno un maiale pregò D. dopo che aveva visto, a causa di una epidemia,  i suoi fratelli bruciati vivi e seppelliti vivi mentre urlavano per il dolore, e gli disse di concedere anche agli uomini un po’ di quel trattamento. D. promise che avrebbe provveduto.

La famiglia dei Sars padroneggiava negli allevamenti, e gli allevatori nascondevano le epidemie per non avere danni economici, alcuni dipendenti degli allevamenti ogni tanto tramortivano morti a terra, ma tutti minimizzavano e pensavano fosse casuale. Un giorno arrivò in uno dei tanti allevamenti intensivi una bellissima e attraente microrganismo della famiglia della Malaria, un giovane Sars se ne innamorò subito e decisero di sposarsi, ma le due famiglie, quelle dei Sars e della Malaria, erano contrarie, e sentendosi poco accettati i due si trasferirono in un piccolo allevamento di maiali dove iniziarono a proliferare abbondantemente. Un giorno un giovane HIV passando dall’allevamento profetizzò: diventerete molto importanti e gli umani vi chiameranno covid19, il giovane HIV in segreto ebbe un rapporto con una delle loro figlie e poi se ne andò.

Da questa donna nacque un virus molto forte da cui parti la stirpe dei covid, presto si proliferarono in tutti gli allevamenti intensivi della zona, e poi fra umani e gli animali selvatici e in poco tempo la loro stirpe divento numerosa e inarrestabile. Poi anche fra gli uomini ci fu una pandemia a causa del trasporto internazionale che veniva fatto della carne di maiale proveniente da quegli allevamenti intensivi, e infatti la popolazione islamica si ammalò di meno rispetto la popolazione occidentale, la popolazione asiatica fu invece la prima ad esserne colpita, le cure che sembravano funzionare erano quelle per la malaria, i sintomi erano sintomi respiratori gravi come quelli della sars, ma gli uomini pensarono che fu l’errore di un laboratorio. Questo fece si che la stirpe dei covid continuasse a vivere felice e contenta, proliferando negli allevamenti intensivi del sud est asiatico ed emigrando in tutto il mondo attraverso lo scambio commerciale di salumi e prosciutti cosi amati dagli occidentali e dagli asiatici.

admin

Coronarovirus

Non sono biologa ne medico:

  1. ma come psicologa ho osservato a lungo la natura in particolare i fiori in virtù di una ricerca sulla floriterapia, e mi sono fatta l’idea che i processi naturali sono molto complessi e difficili da far rientrare in schemi semplici,
  2. come psicologa mi sono fatta un’idea, di come le convinzioni personali e condivise socialmente, impediscano di vedere la realtà per quello che è realmente.

2- Detto questo sulla base del secondo punto, mi sono fatta l’idea che non sia esistito nessun virus sfuggito dai ricercatori di Whuan, ne presente nei pipistrelli, ma che questo sia un modo per convincersi di aver trovato una causa precisa e quindi controllabile, effetto ansiolitico.

Sono convinta invece che il fenomeno microbiologico che ha dato un numero rilevante di sintomi respiratori in molte persone contemporaneamente, nel mondo,  sia piuttosto riconducibile alle diverse mutazioni dei virus influenzali, degli ultimi 20 anni, che hanno visto vaccinazioni di massa sempre più ampie, e hanno dato come risultato un allargamento della finestra di contagio, una sindrome influenzale di durata sempre maggiore con sintomi sempre più preoccupanti.

Su questo fenomeno ha agito, con interpretazioni “pro domo mea”, un incipit economico commerciale di diversi affaristi che manipolando i media, offrivano spiegazioni fra loro contraddittorie ma apparentemente valide.

 Il coronarovirus è stato descritto come un frammento di rna incapsulato con delle proteine capaci di ancorarsi ai globuli rossi. Posso immaginare che abbia un affinità specifica con i globuli rossi, le uniche cellule umane senza nucleo, proprio come il coronarovirus, e che probabilmente l’rna attraverso queste “proteine di membrana” riesca ad entrare nel globulo rosso ed essere trasportato in qualsiasi distretto tissutale, come arriverebbe l’ossigeno.

1- Questo significa che il cornarovirus può entrare in circolo con un atto respiratorio, quindi immediatamente, pertanto un vaccino che favorisca una risposta immunitaria che attacchi le proteine esterne, non serve a nulla perché probabilmente il virus riesce ad entrare nel globulo rosso prima di essere attaccato dagli anticorpi dell’organismo.

Una risposta immunitaria naturale, per contatto, essendo essa stessa più complessa (o il plasma nella cura), ovvero la cosi detta immunità di gregge, scelta intelligente fatta dagli americani e dagli inglesi, ha un effetto su più fronti, e non favorisce mutazioni drastiche nei microrganismi ma mutazioni lente che alla fine magari convivono con il nostro corpo .

L’ansia sociale, verso una malattia, produce dei comportamenti verso i medici e i politici, infantili, ovvero si creano pressioni perché venga trovata subito una risposta che magicamente risolve tutto, a prescindere da ogni principio di precauzione.

A mio parere medici e politici cadono facilmente in questo tipo di manipolazione, mentre gli affaristi non vedono l’ora di incrementare i propri guadagni anche su questa paura, e qui noi psicologi potremmo essere molto utili per far capire la differenza fra pressioni emotive e realtà.

Concludendo, in questo momento è necessario da parte di tutti, un atteggiamento adulto, prudente, onesto e leale, perché questo è l’unico atteggiamento tutelativo verso ciò che ancora non si conosce.

admin

Aspetti di psicologia sociale della pandemia da cov2, in un ottica psico-dinamica.

E’ necessario partire da una premessa per capire che la preponderanza del “principio maschile” è in realtà la vera minaccia del mondo, e non il cov2.

Il “principio fecondativo-maschile” versus quello “accrescitivo femminile” ha in sintesi le seguenti caratteristiche:

  • parte dal presupposto che “il proprio seme” si deve propagare il più possibile sul seme di altri maschi (principio di onnipotenza),
  • l’azione “fallica” si basa sul “principio di potere” individuale, potere che per affermarsi deve sconfiggere il “potere concorrente” di altri individui e di altre specie,
  • la “pulsione affermativa” della propria individualità concorre a oggettivare “la femmina” quale strumento passivo per l’espressione della propria potenza disconoscendo e alienando qualsiasi espressione soggettiva, nella cultura islamica ne abbiamo un esempio esplicito.
  • L’alienazione del ruolo del principio identitario femminile nell’educazione della prole, concorre a ridurre sino a quasi a zero, la parte affettiva-empatica dell’individuo, ne abbiamo un esempio esplicito nella cultura cinese, al fine di  trasformarlo verso un’identità (assenza di identità) marziale, che ne alimenta tratti di crudeltà, e che permette “al padre” di prolungare la propria “identità sociale” favorendo nella prole un comportamento distruttivo verso l’ambiente naturale e sociale, in modo che altre identità non possano affermarsi “principio di onnipotenza”.

Il sapere che meglio supporta il “principio fecondativo maschile” è individuabile, oltre che nel “sapere militare-addestramento e alienazione dell’io dell’individuo”, nella matematica in quanto conoscenza auto generata che non deve confrontarsi con nessuna realtà, ma piegare la realtà ai propri modelli razionali, ne sono un esempio la finanza, e l’ingegneria.

Il sapere che meglio supporta il “principio accrescitivo femminile” è individuabile oltre che nel “sapere pedagogico e psicologico maieuticamente affermativo di identità individuale”, anche nella biologia e nel sapere medico, in quanto conoscenza etero centrata sul fenomeno da osservare, nel rispetto reciproco delle varie individualità naturali e specie-specifiche.

In questo senso l’approccio femminile è il più adatto per affrontare il fenomeno cov2, e non è un caso che dove le nazioni sono governate da donne, il fenomeno è stato gestito meglio rispetto alle nazioni governate secondo “principi maschili” quali l’Italia, gli Stati Uniti, l’Inghilterra.

In altre parole un virus non va vinto, sterminato, rinchiuso, perché impedisce al “principio maschile di potenza” di essere l’unico ad affermarsi, ma va conosciuto, e ricondotto in un “sano principio eco-biologico” secondo ottiche di rispetto delle esistenze naturali e specie-specifiche, reciproche.

admin