Questo articolo non ha nessuna pretesa di essere ne esaustivo ne scientifico, sono semplicemente delle riflessioni personali che desidero condividere.
Parto da una mia deduzione personale: il sapere e la cultura come oggi la vediamo c’è sempre stata, magari in “forme embrionali” o “potenziali” ma la struttura cognitiva di fondo è sempre stata presente nel genere umano. (asserzione supposta non dimostrabile).
Pertanto, pensano un po’ a quello che abbiamo studiato sui libri di storia, nel primo millennio possiamo individuare sostanzialmente 6 categorie di sapere, in cui si suddividono le persone dell’attuale popolazione mondiale:
CONTADINI si basano sull’osservazione della natura nel tempo e traggono da questo la conoscenza utile per poter coltivare e produrre alimenti. Da loro derivano gli attuali biologi, fisici, medici (neuropsicoscienziati), e tutte le scienze che richiedono una buona capacità osservativa-naturistica.
COSTRUTTORI sanno comprendere le proprietà dei materiali e utilizzarle per inventare artefatti come abitazioni, ponti, città, automobili eccetera. Da loro derivano gli attuali artigiani, ingegneri, e imprenditori, artisti ecc.
GUERRIERI CONQUISTATORI sanno conquistare terre e risorse che serviranno alla collettività d’appartenenza, non sanno produrre ne osservare ma sanno canalizzare la loro forte aggressività per conquistare ciò che non appartiene e per darlo alla collettività d’appartenenza in cambio di un “riconoscimento glorioso”. Da loro derivano gli attuali economisti, o un certo tipo di commercio e impresa molto aggressiva, che in un certo senso fa terra bruciata attorno a se, ma questo permette di sopravvivere alla comunità d’appartenenza in espansione demografica.
GUERRIERI DIFENSORI sanno difendere i luoghi e i territori della collettività d’appartenenza. Sono i diplomatici politici e l’attuale forza militare di ogni paese.
FILOSOFI E MONACI sanno indagare oltre il tempo e lo spazio e scoprono realtà immateriali che hanno valori intramontabili. Da loro dovrebbero derivare gli attuali capi religiosi e politici. (psicologi, giuristi, artisti…..)
SERVI o collaboratori, persone che sanno trattare le proprietà altrui come se fossero proprie, sarebbero gli attuali amministratori, e non vanno confusi con gli economisti. L’amministratore accetta il valore che è stato attribuito a un bene e non lo modifica nel tempo, mentre l’economista accetta apparentemente un valore attribuito per poi deprezzarlo nel tempo in modo da averne un proprio vantaggio, oppure aumenta il valore di un bene diventato suo con un valore inferiore, l’economista appartiene alla categoria del “guerriero conquistatore” cui fa parte attualmente anche un certo modo di fare politica.
Premesso, in sintesi, ciò: possiamo dedurre che attualmente la grossa parte di potere sociale è “nelle mani” dei “guerrieri conquistatori” infatti quantificando l’influenza che deriva dall’esercizio delle attività economiche, commerciali aggressive, o imprenditoriali aggressive (es distruzione dell’ambiente) possiamo constatare l’enorme influenza di questa categoria di persone.
(Per esempio la popolazione cinese (in espansione demografica) ha ceduto al proprio interno potere sociale ai propri “guerrieri conquistatori” sbilanciando le attività verso un sistema economico aggressivo (commercio e imprenditoria molto aggressive, nel senso che sono incuranti dei diritti umani) Da sempre le popolazioni hanno avuto bisogno di conquistare nuove terre quando si espandevano demograficamente, questo per poter assicurare risorse sufficienti alla popolazione. )
Detto questo, poiché un regime è caratterizzato da un eccessivo potere acquisito dal sistema militare (come ci raccontano i libri di storia), e quindi dagli attuali guerrieri conquistatori, (anche se non sono più armati, ma lo stile cognitivo è identico a quello dei “guerrieri conquistatori” di secoli fa), detto ciò per l’appunto oggi , si può concludere che con ogni probabilità siamo in un regime pre-dittatoriale se non dittatoriale, a livello internazionale.
Ne consegue che per controbilanciare un tale avanzamento di regime il rimanente 83,4% (se alle 6 categorie diamo un valore del 16,6% ovvero un sesto) dovrebbe iniziare a mettere in atto una sorta di resistenza se vuole garantire alle generazioni future un’amministrazione politica libera e democratica.
(se volete approfondire mettete i vostri commenti qui sotto, appena mi sarà possibile risponderò a ogni vostra domanda, per cortesia astenersi da provocazioni e polemiche)
One thought on “Le fonti del sapere e le origini delle dittature.”
udsXdVH6yPosted on 10:52 am - Feb 22, 2017
Great article but it didn’t have evithryeng-I didn’t find the kitchen sink!