Nel 2009, viene pubblicato il libro di Lanza/Bernam, in cui sono elencati 6 principi su cui si basa la loro teoria sul biocentrismo cito dal testo:
a)PRIMO PRINCIPIO DEL BIOCENTRISMO Ciò che noi percepiamo come realtà è un processo che coinvolge la nostra coscienza.
b)SECONDO PRINCIPIO DEL BIOCENTRISMO Le nostre percezioni interne ed esterne sono intrecciate. Sono due facce della stessa medaglia e non possono essere separate.
c)TERZO PRINCIPIO DEL BIOCENTRISMO Il comportamento delle particelle subatomiche – e per estensione di tutte le particelle e di tutti i corpi – è indissolubilmente connesso alla presenza di un osservatore. Senza la presenza di un osservatore cosciente, esiste solamente uno stato indeterminato di onde di probabilità.
Quando lanciate insieme due sassolini in uno stagno, l’onda prodotta da ciascun sassolino incontra quella dell’altro e produce una sequenza di innalzamenti e abbassamenti del livello dell’acqua rispetto alla normale situazione di quiete. Alcune onde si rinforzano, una con l’altra, per esempio quando si incontrano due creste, altre invece si cancellano reciprocamente, per esempio quando una cresta si incontra con una valle.
d)QUARTO PRINCIPIO DEL BIOCENTRISMO Senza la coscienza, la cosiddetta «materia» rimane in uno stato indeterminato di probabilità. Ogni universo precedente a un atto cosciente è esistito solo in uno stato probabilistico.
il fisico John Wheeler da poco scomparso (nacque nel 1911 ed è morto nel 2008), che coniò il termine «buco nero», postulò quello che ora viene chiamato «principio antropico partecipatorio», o PAP (dall’inglese partecipatory anthropic principle), secondo cui gli osservatori sono necessari per l’esistenza dell’universo.
e)QUINTO PRINCIPIO DEL BIOCENTRISMO La reale struttura dell’universo è spiegabile solamente attraverso il biocentrismo. L’universo è finemente accordato per la vita, e tutto torna perché è la vita che crea l’universo, non il contrario. L’universo è semplicemente l’estensione della logica spazio-temporale del sé.
f)SESTO PRINCIPIO DEL BIOCENTRISMO Il tempo non possiede una vera e propria esistenza al di fuori della percezione sensoriale animale. È il processo attraverso cui percepiamo i cambiamenti dell’universo
A mio parere il problema principale della teoria è che: senza una definizione chiara di coscienza, si afferma che la coscienza è una realtà materiale.
Un altro problema è che nel libro si afferma che la coscienza debba essere compresa da biologi, fisici, astronomi, con esclusione degli psicologi e degli psicoterapeuti dall’ipotetica equipe di studiosi “dell’ottica bio centrica della coscienza”.
L’errore/orrore principale è quello di ignorare l’esistenza di realtà immateriali, che noi psicoterapeuti sappiamo costituire quasi tutta la realtà della coscienza, un altro errore è quello di ignorare la realtà dell’inconscio, ovvero di quella parte di realtà immateriale che non sempre appare alla coscienza .
Il fatto che tutto sia riducibile a “energia” non spiega il contenuto dei pensieri, l’intensità delle emozioni, la relazionabilità degli affetti, e vari fenomeni della coscienza (e dell’inconscio) ma semplicemente dice che uno strumento rileva che delle attività elettriche (psichiche?) siano presenti o non presenti in quella parte del cervello, e lo strumento è interpretato da un osservatore molto limitato (l’essere umano) che ha una modalità osservativa egocentrica anche se condivisa da altre persone con lo stesso sistema percettivo sensoriale.
Per esempio lo sperimentatore vuole capire la realtà del movimento. Si trova sul pianeta terra che gira attorno alla propria asse a circa 1500 km-h e ha una velocità orbitale di 110.000 km-h circa. Questo movimento lo sperimentatore non lo percepisce, egli si sente fermo su un punto della terra e percepisce solo il movimento da un punto all’altro, che percezione del “fenomeno movimento” avrà lo sperimentatore? Una percezione reale? No solo una percezione ego-riferita, limitata alla sua modalità percettiva.
Per esempio in un altro punto del libro si parla di “libero arbitrio” concetto dottrinale-religioso, riferito alla questione etica, ovvero riferito a ciò che viene definito “buono o non buono” (scusate la semplificazione), ma l’autore fa riferimento alla volontà, ma la volontà, che è una delle tante realtà immateriali della coscienza non ha una caratteristica procedurale, la volontà o c’è o non c’è, la proceduralità deriva dall’attività cognitiva per esempio della pianificazione, la pianificazione non è la stessa cosa della volontà.
Molte sono le confusioni che fanno gli autori quando s’addentrano nel tema della coscienza, avrebbero potuto scrivere questo interessantissimo libro assieme a uno psicologo o assieme uno psicoterapeuta con buona esperienza sul campo, e invece no così scrivono:
“Attualmente, le discipline della biologia, della fisica, della cosmologia e di tutte le loro molteplici ramificazioni di solito vengono studiate da chi sa poco o niente delle altre. C’è bisogno, invece, di un approccio multidisciplinare per raggiungere risultati proficui che includano il biocentrismo.”
Il problema, dicono, è che le varie discipline “materialistiche” sono troppo specialistiche, e… studiare una realtà immateriale come la coscienza solo dal punto di vista materialistico? Questo non è un problema per il buon esito della teoria?
Mi aspetto che, questa sia la premessa, dopo il disastro della chimica (psicofarmaci) per la cura dell’anima, per una nuova proposta disastrosa per la cura dell’anima, quella fisica, che magari cura con interferenze elettromagnetiche così d’assicurarsi un altro buon business per altri 100 anni.
2 thoughts on “Biocentrismo, di Robert Lanza Bob Berman , la coscienza materiale? Critica al biocentrismo e alle seduzioni linguistiche della scienza.”
AndreaPosted on 3:24 am - Dic 11, 2015
La coscienza fino a prova contraria è strettamente legata a l’essere che lo ospita e non il contrario. La coscienza di un batterio non è uguale a quella di un Virus o di un Cane o di un essere Umano. Quindi? Se allora schiaccio un scarafaggio, la sua coscienza o la sua anima migra in un altro universo alternativo dove io non lo schiaccio? Allora se per assurdo eliminassimo tutti gli scarafaggi di tutti gli universi le loro coscienze o le loro anime svanirebbero nel nulla? Se sego una grossa quercia la sua coscienza dove va?.. anch’esso migra dove magari io non la taglio? Si perché anche i vegetali, a quanto pare, hanno una conoscenza! Un sasso è sempre morto? A meno che si dimostra che gli universi alternativi sono infiniti ce qualcosa non quadra nella teoria del Biocentrismo di Lanza. Lanza dice che i multi universi potrebbero coesistere simultaneamente! Ma allora un individuo,o chi che sia morirà prima o poi in tutti gli universi possibili!? Ma se essi fossero infiniti allora l’individuo è eterno? Allora ogni essere vivente sarebbe condannato a essere se stesso per l’eternità! Mi sembra che siamo sulla teoria del l’eterno ritorno o sbaglio? sarebbe una soluzione allucinante e senza senso.
Facciamo un po d’ordine.
Sì dovrebbe chiarire una volta per tutte che cos’è la “coscienza”, visto e considerato che esiste il mondo vegetale e animale e minerale. E quando si vive, e poi si muore, la coscienza o l’anima sarà stata marchiata dalla nostra personalità che avevamo in vita?..come un DVD? oppure (ri)prendiamo LA personalità cosmica che accomuna tutti gli esseri..?
La vita è una rarità al confronto della materia inerte. Perciò al 99.99999% regna la NON coscienza dell’universo!? Ma molti sostengono che anche l’universo ha una coscienza!! Allora?
Allora la materia non è morta come ci insegnano! è viva! Quindi il grande protagonista è proprio lei, la materia! che poi inerte non lo è affatto!
A mio modestissimo parere è lui L’atomo, lo scrigno, il tesoro che racchiude il grande mistero del tutto. Se non capiremo chi è costui, i sui segreti, non sapremo mai la verità dell’esistenza stessa, compresa la morte individuale e chissà cos’altro.
L’atomo ha quindi una coscienza? Perché esiste? È sempre esistito quindi eterno? E la piu piccola forma di vita senziente? È Senza di Lui può esistere un cosmo assolutamente vuoto? è se così fosse, cos’è questo vuoto? Il vuoto è molto! non è il nulla! Sarebbe desolazione infinita! perché esiste l’esistenza? Se cerchiamo ad immaginare che non esiste l’esistenza..non riusciamo a farlo! Niente materia,luce,tempo ne spazio ma soprattutto niente pensiero!! Zero dimensioni! Questo è il NULLA!! Ed è impossibile.
Alt! Torniamo in dietro e fermiamoci solo All’atomo. A questo punto per concludere è chiaro che L’atomo deve per forza avere una sorta di coscienza racchiusa, altrimenti che esiste a fare?
Una coscienza cosmica del tutto, che unisce tutti gli esseri viventi è tutti gli Atomi dell’universo o Multiverso che sia. (vedi http://www.atomo112 di Massimo Corbucci. Secondo lui ogni atomo è collegato con tutti gli altri, poiché al centro di ogni atomo c’è un buco nero, esso si comporterebbe come un vero e proprio Star Gate. Se fosse così si aprirebbero scenari a di poco fantastici. Vi consiglio di andare su sito.)
Quando gli esseri muoiono e probabile che si ritorna in matrice originale (DIO ATOMO?). A questo punto, ammesso che questa coscienza cosmica decida e ordina e coordina il tutto allora tutto è fattibile, come la Reincarnazione, esistenze parallele è alternative, o altri livelli di esistenza che a dir si voglia, paradisi di ogni sorta..è anche ologrammi allucinatori compresi. Una cosa è sicura, i nostri atomi che formavano il nostro corpo da “vivo” continuano a esistere dopo ,magari con delle informazioni in più cioè Noi!! A tal proposito immagino che con una tecnologia molto sofisticata che oggi non abbiamo di certo..che si potrebbe scannarizzare tutti gli ATOMI del nostro corpo nell’infinitamente piccolo fino nei minimi dettagli per vedere come sono è tutte le caratteristiche possibili, catalogare tutti i loro parametri significativi. Una sorta di “DNA” ATOMICO per intenderci. Dopo la morte si ripete tutta la stessa procedura, se sono cambiati il gioco è fatto..La morte ha lasciato la sua impronta, la nostra!! se non ci fosse, invece nessun cambiamento sarebbe un vero problema. Allora si cercherebbe altrove..
Ma trovo un po difficile, sinceramente, la soluzione antropomorfa o una soggettivazione della coscienza o dell’anima, a meno che qualcuno mi dimostri che l’anima ce l’abbiamo solo noi, oppure anime o coscienze diverse per vite diverse, e forse atomi diversi nella loro essenza. Troppo complicato.
adminPosted on 7:55 am - Mag 7, 2016
Nonostante alcuni punti del biocentrismo appaiono sospesi e irrisolti, e a volte ancora troppo legati al pensiero tradizionale, per il resto mi pare una teoria obiettiva che non scambia l’osservatore con la realtà, la coscienza non è una: “rappresentazione cognitiva generalizzata del punto d’osservazione umano”, ma è il riconoscere “una soggettività” in ogni cosa fenomenologicamente tangibile o misurabile con strumentazione e non tangibile, del resto io penso che la realtà psichica sia di per sè intangibile e senza la possibilità di rilevarne un movimento spazio temporale, quindi non collocabile. Nel momento in cui si afferma che esiste una realtà non collocabile nella dimensione temporale che noi costruiamo sulla base della rotazione terreste attorno a sè, la realtà si estende al di fuori della nostra osservazione e questo è iniziato con la verifica sperimentale che: il “comportamento sub atomico” segue “leggi” che a noi sembrerebbero assurde. Il quanto è svincolato da una costruzione di realtà geocentrica, il suo tempo e il suo spazio sono quelli dell’atomo, e allora cosa coordina questa “tangibilità” tanto paradossale? l’intangibilità ovvero una realtà scorporata ma in risonanza con tutte le realtà fenomeniche. L’intangibilità a mio parere ha carattere soggettivo (coscienza) anche in un atomo, e costruisce l’identità energetica di un verme, di una pianta, di un sasso (il cui movimento è forse impercettibile) di un animale e dell’uomo. Ora semplicemente c’è da dimostrare se c’è o no, una permanenza “dell’identità energetica intangibile” anche dopo il cessare del movimento tangibile individuale (respirazione…) permesso dalla forma oggettiva e quindi con il procedere della disgregazione dopo la cosi detta morte. In alcuni casi per quanto concerne l’essere umano (unico punto di vista da noi osservabile) sembra che questa “permanenza della parte intangibile come soggettività-identitaria” ci sia, ma è anche vero che il rischio dell’auto-inganno ideico è altrettanto possibile. Si tratta di cambiare il modello culturale e rinunciare in toto all’empirismo come riferimento di verità. A mio parere per gli occidentali la vedo dura…, gli asiatici avranno meno problemi a farlo.